Iskander, Fazil' Abdulovič

scrittore georgiano di etnia abkasa (Suchumi, Georgia, 1929). Considerato uno dei massimi autori contemporanei della letteratura dei paesi dell'area dell'ex Unione Sovietica, ha pubblicato giovanissimo alcune raccolte di poesie tra le quali Sentieri montani (1957), La pioggia verde (1960) e La giovinezza del mare (1964). Con i racconti Frutti dimenticati e altre storie e La trentesima fatica di Ercole, entrambi del 1966, ha ottenuto la sua prima importante affermazione letteraria. Uno dei racconti più riusciti e di successo di Iskander è senz'altro La costellazione del Caprotoro (1966), satira feroce contro gli esperimenti di agricoltura genetica dell'URSS. La sua narrativa è fondamentalmente caratterizzata da un umorismo graffiante con il quale vengono denunciati il totalitarismo e l'emarginazione sociale. Un altro tema ricorrente nelle sue opere è la lotta per l'affermazione dell'identità culturale e delle libertà fondamentali da parte di popoli oppressi: è il caso di Sandro di Cegem (1973), considerato il suo capolavoro, romanzo picaresco che narra la storia del popolo abcaso, opera prima censurata e poi pubblicata in Unione Sovietica soltanto nel 1989. La satira velenosa di Iskander sul totalitarismo è poi proseguita con il fantapolitico I conigli e i serpenti boa (1981), romanzo con cui viene rappresentato un governo costituto da soli animali. Dopo aver scritto Nuovi capitoli di Sandro di Cegem (1982), continuazione della sua opera più fortunata, ha pubblicato Il sentiero (1987), raccolta di poesie scritte dal 1950 agli anni Ottanta.

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