Jacobson, Leonid Veniaminovič

ballerino, coreografo e maître de balletrusso (San Pietroburgo 1904-Mosca 1975). Allievo dei corsi serali, poi di quelli regolari alla scuola di ballo del Teatro Accademico di Stato d'Opera e Balletto di Leningrado (Teatro Mariinskij), appena diplomato, nel 1926, entrò a far parte della compagnia. Vi rimase fino al 1933, distinguendosi in ruoli grotteschi e di carattere e per le notevoli doti acrobatiche. Il suo interesse per la coreografia si manifestò fin dai primi anni della sua carriera: è del 1930 una sua collaborazione all'allestimento de L'età dell'oro. Per il carattere, ritenuto troppo audacemente sperimentale, delle sue danze, il talento di Jacobson presso le autorità sovietiche ebbe alterne fortune. Negli anni Trenta coreografò molto per la Scuola Coreografica di Leningrado. Di quel periodo si ricorda una versione di Till Eulenspiegel (1933). Dal 1933 al 1942 fu solista e maître de ballet al Bolšoj di Mosca e dal 1942 al 1960 ancora maître e coreografo a Leningrado. Qui il suo lavoro fu largamente apprezzato ma non sempre meritatamente valorizzato, proprio per quel suo stile poco “omologabile” con l'ortodossia della coreografia sovietica. Nel 1948 il suo interesse per i valori plastici del movimento lo aveva portato a collaborare con quanto restava dello studio animato dalla Duncan e fin dal 1938 aveva presentato al pubblico di Mosca una serata di quelle che sarebbero diventate le sue celebri Miniature coreografiche, brevi studi coreoplastici che sono rimasti la cifra caratteristica del suo lavoro. Lo stesso nome assunse nel 1969 la compagnia da lui fondata e diretta fino alla morte, nel 1975, anno cui risale anche la sua collaborazione col Teatro alla Scala di Milano per l'allestimento dell'opera di Luigi NonoAl gran sole carico d'amore.

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