Johanson, Donald

paleoantropologo statunitense (Chicago 1943). Si è diplomato in antropologia presso l'Università dell'Illinois nel 1966 e ha completato la sua formazione all'Università di Chicago, dove ha conseguito la laurea (1970) e il dottorato (1974) in paleontologia umana. Nel 1981 si è trasferito a Berkeley (California), dove ha creato l'Institute of Human Origins, un centro di ricerca multidisciplinare, riconosciuto come una delle istituzioni più importanti operanti nel settore a livello internazionale. Nel 1997 l'Istituto è stato spostato in Arizona, dove gode dell'affiliazione alla Arizona State University. Johanson ha lavorato e lavora in varie regioni del continente africano e si è imposto all'attenzione degli studiosi e del pubblico soprattutto per le indagini svolte in Etiopia alla metà degli anni Settanta. Nel 1973, come condirettore della International Afar Research Expedition, operante nella regione etiope degli Afar, Johanson ha lavorato nella località di Hadar, dove ha rinvenuto i resti degli arti inferiori di un'australopitecina, databili a circa 3,4 milioni di anni fa, che è la più antica prova dell'esistenza di un ominide dalla stazione eretta e dall'andatura bipede. L'anno successivo, ha effettuato la scoperta destinata a renderlo celebre anche al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori: sempre presso Hadar, ha localizzato i resti dello scheletro di un individuo di sesso femminile, della stessa specie di quelli recuperati nel 1973, ribattezzato Lucy. Nel 1975, ancora un ritrovamento clamoroso: sono tornati alla luce i resti di ben 13 individui, che secondo Johanson sono la traccia di un gruppo appartenente alla stessa specie di Lucy e designati come “La Prima Famiglia”. Insieme al collega Tim White, Johanson ha studiato poi i resti di Hadar attribuendoli a una nuova specie battezzata Australopithecus afarensis. Negli anni seguenti, Johanson ha ottenuto altri risultati di notevole importanza, fra i quali spiccano la scoperta di resti di Homo abilis effettuata nella gola di Olduvai in Tanzania (1986) e quella di una mascella databile a circa 2,3 milioni di anni fa, ritrovata ancora una volta nella regione di Hadar (1996), attribuita a un individuo appartenente alla specie Homo. Johanson ha all'attivo numerose pubblicazioni scientifiche, alle quali ha però affiancato anche varie opere a carattere divulgativo. La più nota è il resoconto, scritto a quattro mani con Maitland A. Edey, della scoperta e dello studio di Lucy e dell'Australopithecus afarensis (Lucy: The Beginnings of Humankind, 1981, pubblicato anche in Italia, nello stesso anno, col titolo di Lucy: le origini dell’umanità), premiato con l'American Book Award per le scienze. Altre opere importanti sono: Lucy's Child: The Discovery of a Human Ancestor (1989: I figli di Lucy: la scoperta di un nuovo antenato dell'umanità) con James Shreeve, From Lucy to Language (1996; Da Lucy al linguaggio) scritta con Blake Edgar e ampliata nel 2006, Ecce Homo: Writings in Honour of Third-Millennium Man (2000; Ecce homo. Scritti in onore dell'uomo del terzo millennio) curata insieme a Giancarlo Ligabue.

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