Jovanović Zmaj, Jovan

poeta serbo (Novi Sad 1833-Kamenica, Sirmio, 1904). Di professione medico, si occupò di letteratura e di politica, fu redattore di vari periodici (da uno dei quali, da lui denominato Zmaj, cioè Drago, gli derivò l'epiteto), traduttore, poeta (anche per l'infanzia e la gioventù), prosatore umoristico e satirico. Benché immersa nell'età romantica, l'opera poetica di Jovanović Zmaj, in gran parte di ispirazione politica, possiede tratti originali e appare intimamente connessa con la soluzione pratica dei problemi dell'epoca. Tra le sue raccolte di versi spiccano: Boccioli di rosa (1864) e Boccioli di rosa appassiti (1882), che svolgono i temi dell'amore e della vita coniugale, Canti (1882), Altri canti (1895-96), Dormiveglia (1895-1900). Tra le sue prose sono ancora apprezzati e assai diffusi i racconti: Il nostro Ljubmir (1858), Vidosava Branković (1864), La carpa (1864).

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