Kabīr

riformatore religioso e grande mistico indiano (prima metà del sec. XV-ca. 1518). Fra i molti elementi leggendari e miracolistici intorno alla sua vita, è assodato solo che fu un trovatello allevato da musulmani e che visse molto a lungo. Oppose alle religioni inconciliabili del suo Paese un credo mistico personale che condannava la liturgia di entrambe, pur sublimandone le dottrine migliori, senza discriminazione. Analfabeta, dettò ai suoi discepoli numerose ed eccellenti opere, redatte in hindī colloquiale. Tra queste la più nota è il Bījak (Il seme), raccolta di composizioni dottrinali su argomenti vari, che rappresenta il testo canonico del Kabīr Panth.