Karadzić, Radovan

psichiatra e uomo politico serbo-bosniaco (Petnjica, Montenegro, 1945) . Fondatore del Partito Democratico Serbo della Bosnia-Erzegovina (1990), Karadzic si opponeva strenuamente alla proclamazione dell'indipendenza e dava vita (1992) a una guerra civile che portava i suoi miliziani a controllare una buona parte del territorio bosniaco, mentre la capitale Sarajevo era stretta in un sanguinoso assedio. Leader dell'autoproclamata Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina, Karadzić si caratterizzava per la sua intransigenza, rifiutando soluzioni negoziate che non sancissero i rapporti stabiliti nel Paese con la forza delle armi. Nel 1995 la sua posizione all'indomani degli accordi di Dayton si indeboliva e veniva accusato di crimini di guerra dal tribunale istituito a L'Aia. Nel 1996 ha ceduto tutti i poteri alla vicepresidente B. Plavçic´, per l'ostracismo decretato dalla comunità internazionale dopo la condanna per crimini di guerra. Nel luglio 2008, dopo quasi tredici anni di latitanza, è stato arrestato dalla polizia serba a Belgrado. Nel novembre 2009 è iniziato il processo a suo carico al Tribunale internazionale dell'Aia.