Kodály, Zoltán

compositore ed etnomusicologo ungherese (Kecskemét 1882-Budapest 1967). Compiuti gli studi superiori al Conservatorio di Budapest, nel 1906 si laureò anche in lingua e letteratura ungherese e tedesca con una tesi su La struttura strofica della canzone popolare ungherese. Si perfezionò poi a Berlino e a Parigi, dove conobbe la musica di Debussy che, dopo la musica popolare ungherese, esercitò il maggiore influsso sul suo esordio di compositore. Dal 1905 si dedicò, per circa vent'anni, alla raccolta della musica popolare ungherese, dapprima da solo e dal 1906 in compagnia di Bartók (nella sua ode a Bartók il poeta Gyula Illyés li chiama “i due grandi gemelli”). Frutto di tale attività è, soprattutto, la monumentale elaborazione scientifica Corpus Musicae Popularis Hungaricae, pubblicata dall'Accademia d'Ungheria (1951-73). Come compositore Kodály esordì con pezzi pianistici e, insieme con Bartók, con l'edizione di Venti canti popolari ungheresi (1906) per voce e pianoforte, armonizzati in un contesto non già tonale, ma pentatonico e modale. Analoghi criteri di composizione Kodály seguì anche nei suoi pezzi orchestrali e corali a più largo respiro, come lo Psalmus Hungaricus, per tenore, coro misto e orchestra, scritto per il 50º anniversario della riunione di Pest a Buda (1923), il Singspiel Háry János (1926), il Te Deum di Budavár, le Danze di Marosszék (1930), le Danze di Galánta (1934), le Variazioni su un canto popolare (dette anche le Variazioni del Pavone, 1938-39), La ballata di Cinka Panna (1948), la Sinfonia (1962). Gli si devono anche l'opera La filanda magiara (1932), numerose composizioni di musica da camera e soprattutto di musica corale (due quartetti per archi, un Adagio per violoncello, una Missa brevis, ecc.). Fautore della diffusione dell'educazione musicale, Kodály ha cercato di allargarne gli orizzonti, facendola iniziare sistematicamente nella scuola materna e nella scuola elementare, ricercando il passato musicale comune dei popoli ugrofinnici, spostando la cultura musicale ungherese prevalentemente monodica verso la coralità. Fondamento dell'insegnamento kodalyano della musica corale sono i quattro fascicoli delle Bicinia Hungarica (1937-42).

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