Landòlfo Còtta

canonico milanese (Milano ?-Piacenza 1057). Alle cure pastorali per i fedeli unì il prestigio di una grande oratoria, per cui era soprannominato dux verbi. Con San Arialdo e Anselmo da Baggio si adoperò per il rinnovamento morale del clero, inquinato dalla simonia e dal concubinato, imponendosi come uno dei capi della pataria milanese. Per non aver voluto presentarsi con Arialdo al sinodo di Fontaneto (1057), convocato dal vescovo di Milano Guido da Velate, che egli più volte aveva accusato, venne incolpato d'insubordinazione e scomunicato. Si appellò allora al papa, ma prima che questi trattasse la sua questione morì per i maltrattamenti inflittigli dai suoi nemici.

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