Lombardo-Radice, Lùcio

matematico italiano (Catania 1916-Bruxelles 1982). Figlio del precedente, per la sua attività di antifascista fu condannato nel 1940 a 4 anni di carcere. Professore di matematica presso le università di Palermo (1955) e di Roma (1960), si dedicò particolarmente alle ricerche sulle geometrie non desarguesiane. Fu altresì attivo uomo politico (si iscrisse nel 1938 al Partito comunista, divenendo nel 1969 membro del Comitato Centrale) e insigne pedagogista: nel 1955 fondò la rivista La riforma della scuola, che diresse fino alla morte. Tra le sue opere, si ricordano: Fascismo e antifascismo (1948), La geometria degli indivisibili (1959), L'educazione della mente (1962), Socialismo e libertà (1968), La matematica da Pitagora a Newton (1971), Gli accusati (1972, premio Viareggio per la critica) e L'infinito (1981).

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