Longhèna, Baldassarre

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architetto e scultore italiano (Venezia 1598-1682). Tra i maggiori architetti del periodo barocco in Italia, iniziò come scultore nella bottega del padre Melchisedec, dove ebbe modo di conoscere lo Scamozzi e di avvicinare l'opera dei palladiani e sansoviniani attivi a Venezia all'inizio del Seicento. Soprattutto l'ideale pittorico-decorativo del Sansovino e il suo stile movimentato e chiaroscurale influirono sul giovane Longhena, la cui prima attività (ricostruzione del duomo di Chioggia, 1633-74; rifacimenti in vari palazzi veneziani, tutti anteriori al 1630) lo mostra tuttavia ancora molto legato all'eredità linguistica palladiana. Nel 1630 Longhena vinse il concorso per la chiesa di S. Maria della Salute, la sua opera maggiore , che lo rivela artista barocco nella ricerca scenografica e nella capacità di organizzazione e fusione degli spazi nell'ambiente. La soluzione adottata fu quella di un edificio a pianta centrale con caratteristiche dello schema longitudinale: un grande vano ottagonale, sovrastato dalla cupola maggiore, prelude allo slargo del presbiterio, sul quale è impostata la cupola minore. I volumi esterni, i due campanili, i contrafforti laterali, le splendide volute che raccordano la base massiccia alla grande cupola, fissano in chiave pittorica la suggestiva visione del monumento nel profilo della città. Nel 1640 Longhena finì le Procuratie Nuove, lasciate incompiute dallo Scamozzi; tra il 1641 e il 1645 costruì la biblioteca e lo scalone d'onore nel convento benedettino di S. Giorgio Maggiore . Dal 1656 al 1663 lavorò alla chiesa degli Scalzi e dal 1670 al 1672 costruì la facciata della chiesa dell'Ospedaletto, due opere in cui l'artista introdusse temi e fastosità di chiara ispirazione barocca, senza scostarsi però dai valori di pittorico luminismo propri della tradizione architettonica veneta. Lo stesso senso scenografico del capolavoro ispira anche le numerose costruzioni civili di Longhena, tra le quali notevoli sono il palazzo Pesaro (iniziato nel 1652), la cui fronte affacciata sul Canal Grande è fortemente chiaroscurata nel bugnato del piano terreno e nelle logge dei piani superiori; e il palazzo Rezzonico (iniziato nel 1667), la cui facciata fu terminata dall'architetto G. Massari. Altrettanto fantasiosa e innovatrice fu la sua attività di scultore (monumento Pesaro nella chiesa dei Frari, 1669).

Bibliografia

C. Semenzato, L'architettura di Baldassarre Longhena, Padova, 1954; R. Wittkower, Art and Architecture in Italy 1600-1750, Harmondsworth, 1958 (trad. it., Torino, 1972); E. Bassi, L'architettura del Sei e Settecento a Venezia, Napoli, 1962; C. Semenzato, Baldassarre Longhena, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi Andrea Palladio”, 1962; G. C. Argan, L'architettura barocca in Italia, Milano, 1963; R. Wittkower, Le chiese di A. Palladio e l'architettura barocca veneta, in Barocco europeo e barocco veneziano, Firenze, 1963; G. Cristinelli, Baldassarre Longhena, Padova, 1972; idem, Baldassarre Longhena architetto del '600 a Venezia, Venezia, 1978.

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