Lukáč, Emil Boleslav

poeta slovacco (Banská Hodruša 1900-Bratislava 1979). Fu, insieme con Smrek, tra i principali rappresentanti del modernismo dopo il 1918. Esordì con la lirica simbolistica Confessione (1922), impregnata di pessimismo, passò quindi all'umanesimo cristiano degli Inni per la gloria del Signore (1926), ma compose soprattutto versi che riflettono i conflitti tra sentimento e ragione: Dell'amore insensibile (1928), Incroci (1929), La musica della casa paterna (1965). Pubblicò anche poesie patriottiche quali Il Danubio e la Senna (1925), Il canto dei lupi (1929), Elisir (1934), Babele (1944) e Dies irae (1946).

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