Territorio

Regione storico-geografica dell'Italia, compresa parte in Liguria (provincia di La Spezia) e parte in Toscana (provincia di Massa-Carrara). Nell'accezione più vasta corrisponderebbe all'intero bacino imbrifero del fiume Magra, comprendente quindi anche quello del fiume Vara, dal crinale appenninico al mare; si tende però sempre più a limitare la Lunigiana al solo bacino imbrifero del fiume Magra propriamente detto, con l'esclusione della valle del fiume Vara, e al tratto di pianura alla sinistra del fiume, così da comprendere le rovine dell'antica città di Luni, da cui la regione ha preso il nome.

Popolazione ed economia

Importante asse di comunicazione che collega il Mar Ligure al passo della Cisa e, al di là di questo, all'Appennino Parmense e alla Pianura Padana, è attraversata dalla A15 Parma-La Spezia, dalla linea ferroviaria e dalla SS 62 che coprono lo stesso tragitto. I centri principali sono Aulla e Pontremoli. Fra le attività economiche prevalgono l'agricoltura e il turismo; a Pontremoli è rimasta viva l'attività tradizionale della commercializzazione dei libri, che un tempo vedeva gli abitanti di questo centro partire come commercianti ambulanti di libri.

Storia

Dopo un probabile influsso etrusco, la Lunigiana cadde sotto il dominio dei Liguri-Apuani che furono assoggettati da Roma. Nel 177 a. C. (fondazione di Luni) tutto il territorio era romanizzato e durante l'impero fece parte della VII regione augustea (Etruria); in seguito, con un tratto della costa ligure, formò la Provincia Maritima Italorum di Bisanzio. Dal 640 appartenne ai Longobardi e fu unita a Lucca. Nel sec. X sotto Oberto I fece parte della Marca ligure. I discendenti di Oberto, gli Obertenghi, collaborarono all'espulsione dei Saraceni dalla zona e dalla Corsica. Nel sec. XII il territorio (che prese il nome di Lunigiana) appartenne al vescovo di Luni, fino alla Pace di Castelnuovo (1306). Da allora la Lunigiana fu teatro delle lotte tra le maggiori città della Toscana, Milano e Genova. Nella metà del sec. XVII, a causa dell'espansione di Firenze, rimase indipendente solo il Principato di Massa e Carrara. Con il Congresso di Vienna la Lunigiana fu divisa tra il Regno di Sardegna, il Ducato di Modena e quello di Parma.

Archeologia

Nella zona sono state ritrovate ca. 40 stele litiche preistoriche a carattere antropomorfo, venute alla luce specialmente nella media valle del fiume Magra e di alcuni suoi affluenti di sinistra. Tali reperti vengono datati dall'Eneolitico alla prima Età del Ferro. Altre stele sono assegnabili a tempi protostorici e consistono in rappresentazioni più naturalistiche, ormai vicine a vere e proprie statue.

Bibliografia

G. Bortolotti, Guida dell'Alto Appennino Parmense e Lunigianese, Bologna, 1966; G. Castelnovi, Castelli dell'alta Lunigiana, in Le Vie d'Italia, Milano, 1966; A. C. Ambrosi, Itinerari nella Lunigiana medievale, Massa Carrara, 1967; G. L. Maffei, La casa rurale in Lunigiana, Venezia, 1990.

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