Lutto si addice ad Elèttra, Il-

(Mourning Becomes Electra). Trilogia drammatica in 14 atti del drammaturgo statunitense E. O'Neill, pubblicata nel 1931 e rappresentata lo stesso anno al Guild Theatre di New York. È l'Orestea di Eschilo trasferita in una cittadina del New England all'indomani della guerra civile, con la differenza che il nuovo Oreste non uccide la madre ma la spinge al suicidio e non viene assolto da qualche Areopago, ma indotto a sua volta a uccidersi dalla terribile sorella. La trilogia, che illustra la tesi o'neilliana dell'inconscio come "fato psicologico" e quindi come moderno surrogato del "fato metafisico" delle tragedie antiche, abbonda di riferimenti alla psicanalisi. Al di là dei fatti di sangue, contano gli ambigui rapporti che legano tra loro i protagonisti e ne determinano il comportamento secondo una precisa casistica freudiana. È un'opera ambiziosa non sorretta da sufficiente forza di scrittura. Ha avuto una certa fortuna in Italia (1941, regia di G. Pacuvio, protagonista D. Torrieri), in Inghilterra (1937, con B. Lehmann), in Francia (1947, con M. Jamois), ecc. Nel 1947 D. Nichols ne ha tratto un film interpretato da R. Russell.

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