Luzzi

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comune in provincia di Cosenza (25 km), 376 m s.m., 77,20 km², 10.455 ab. (luzzesi), patrono: Maria Santissima Immacolata (12 febbraio).

Cittadina situata sul versante orientale del Vallo del Crati. Forse situata nel luogo dove sorgeva l'antica Tebe Lucana, fu abitata già in età romana. Il nome attuale risale all'epoca normanna, quando la città acquistò importanza grazie alla presenza dei monaci benedettini cistercensi che qui fondarono l'abbazia di Santa Maria della Sambucina. Successivamente appartenne agli Equino e agli Spadafora.§ La chiesa dell'Immacolata conserva opere del sec. XVIII, tra cui l'altare maggiore, e un crocifisso ligneo del Seicento; nella chiesa di San Giuseppe è una lastra tombale paleocristiana e in quella di Sant'Angelo sono un altare ligneo del Duecento e un dipinto di scuola leonardesca.§ L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali, ortaggi, fichi, olive e uva da vino, cui si collegano aziende enologiche (san vito di Luzzi DOC) e olearie. L'industria opera inoltre nei settori alimentare, del legno, dei materiali da costruzione e della plastica.§ L'abbazia della Sambucina, a pochi chilometri dal centro, fu ampliata nel sec. XVII e conserva dell'originaria costruzione del sec. XII una parte del portale, i pilastri di una parte della navata centrale e gli archi del transetto; vi si trovano inoltre un affresco del sec. XV della Madonna del Sambuco e una tela della fine del sec. XVI. Notevole importanza riveste la necropoli romana rinvenuta in località San Vito, in cui sono stati ritrovati reperti e corredi databili intorno al sec. II.

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