Lynch, David

regista cinematografico statunitense (Missoula, Montana, 1946). La predilezione per l'horror e il grottesco esasperato ha fatto di questo cineasta dall'attività multiforme uno dei nomi di culto del cinema fantastico degli anni Ottanta. Laureato in belle arti, con trascorsi non banali come pittore e illustratore, ha esordito con un film realizzato con scarsità di mezzi e dovizia di idee, Eraserhead (1978), diventando un nome privilegiato per gli appassionati. Il successo gli ha permesso di realizzare The Elephant Man (1980), Dune (1984), Velluto blu (1986), Cuore selvaggio (1990), trionfatore a Cannes, e il clamoroso serial televisivo Twin Peaks (1990), del quale ha realizzato anche una versione cinematografica, Twin Peaks 2-Fuoco cammina con me (1992). Negli anni, quindi, Lynch si è definitivamente affermato come il più raffinato e il più colto di quei registi che, attraverso la ridefinizione e lo spiazzamento dei generi, hanno puntato a un rinnovamento del linguaggio cinematografico. Dopo un periodo in cui è tornato a dedicarsi soprattutto alla pittura, ha realizzato Strade perdute (1997), angoscioso thriller interpretato da Bill Pullmann e Patricia Arquette. Nel 1999 ha girato Una storia vera, film di imprevedibile semplicità e dolcezza, che per la prima volta riscuote all'unanimità giudizi positivi della critica. Con Mulholland Drive, nel 2001, ha vinto ex aequo con J. Coen il premio per la migliore regia al Festival di Cannes. Sotto il nome di "Blue Bob", nel 2002 ha pubblicato, insieme al musicista John Neff, un disco rock, con canzoni da lui scritte e interpretate. Nel 2006 gli è stato assegnato il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia ed ha diretto Inland Empire. Nel 2007 gli è stata conferita la Legion d'onore.

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