Màntova (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima, 19 m s.m., 63,97 km², 47.649 ab. secondo una stima del 2007 (mantovani), patrono: sant’ Anselmo di Lucca (18 marzo) e san Bernardo di Parma (4 dicembre).

Generalità

Città della Lombardia, posta sulla sponda destra del Mincio, nel punto in cui il fiume si allarga formando un'ansa pronunciata che recinge l'abitato da tre lati dando luogo ai cosiddetti laghi “Superiore”, “di Mezzo” e “Inferiore”. Questa singolare posizione si determinò alla fine del sec. XII, quando, con funzione di bonifica e di difesa, fu regolamentato il corso del Mincio creando il sistema dei laghi intorno all'insediamento urbano. Collegata tramite i ponti dei Mulini (1190) e di San Giorgio (1199 ca.) ai sobborghi e alla campagna, Mantova venne abbellita, soprattutto sotto i Gonzaga, con imponenti edifici. Le poderose fortificazioni erette a protezione del lato di terra, che nel corso dei secoli furono più volte migliorate e rinnovate, costituirono un freno allo sviluppo edilizio. Solo con il prosciugamento del lago di Paiolo e la demolizione di porte e tratti di mura a S nei primi anni del sec. XX, la città perdette il suo carattere quasi insulare e poté estendersi verso S, l'unica direzione consentita dalla sua particolare posizione all'interno dell'ansa del fiume. È sede vescovile e universitaria.

Storia

Secondo la leggenda fu fondata dall'indovina Manto, mentre secondo Virgilio fu di origine etrusca. A quest'ultima tradizione, anche se incerta, si possono riferire i reperti archeologici rinvenuti a SE della città, che attestano influenze e rapporti con l'Etruria intorno al sec. V a. C. Divenne colonia latina nell'89 a. C. e municipio dopo il 49 a. C. Indicata nelle fonti come oppidum, Parua Mantua (come la definisce Marziale), in epoca romana fu nota come patria di Virgilio (70 a. C.), che nelle Bucoliche ne rievocò il paesaggio agreste. Devastata dai Goti (489), fu dominata da Bizantini (552), Longobardi (603), Franchi (774) e, intorno al 977, entrò nei possessi dei marchesi di Canossa. Con la morte di Matilde (1115) iniziò il periodo comunale, di grande importanza per lo sviluppo della città, sebbene travagliato dalle lotte interne tra le fazioni. Nel 1273 i Bonacolsi instaurarono il potere signorile; nel 1328 Luigi Gonzaga li spodestò, approfittando di una rivolta popolare. Con i GonzagaMantova visse la fase più radiosa della sua storia: dalla scuola umanistica di Vittorino da Feltre (1423), alle opere architettoniche di Leon Battista Alberti, alle decorazioni pittoriche del Mantegna, all'attività di Giulio Romano. Estinta la linea primogenita della casata (1627), successe il ramo cadetto dei Gonzaga-Nevers, il cui ultimo rappresentante venne deposto nel 1707, quando la città venne occupata dagli austriaci. Dopo il breve intervallo napoleonico (1797-1814) fu annessa al Lombardo-Veneto, diventando uno dei capisaldi del Quadrilatero, ma anche uno dei centri più attivi della lotta per l'indipendenza. La dedizione alla causa risorgimentale è evidenziata dal sacrificio dei nove patrioti giustiziati tra il 1851 e il 1855 sugli spalti del forte di Belfiore. La città fu annessa all'Italia l'11 ottobre 1866.

Arte

Le più importanti opere d'arte furono realizzate nel periodo di maggior splendore della corte dei Gonzaga che si valsero dell'opera dei principali esponenti della cultura rinascimentale, come L. B. Alberti, il Mantegna, L. Fancelli e A. M. Viani. Nel Cinquecento, sempre durante il dominio della potente casata, fu attivo Giulio Romano, l'allievo di Raffaello che operò come architetto e pittore caratterizzando l'aspetto urbanistico della città. I maggiori monumenti risalenti al sec. XIII sono il Palazzo della Ragione, il Broletto (vicino al quale è la Rotonda di San Lorenzo, sec. XI), la chiesa di San Francesco (con affreschi dei sec. XIII-XIV), quella di Santa Maria del Gradaro, il palazzo Bonacolsi e la torre della Gabbia. Affacciato sul lato orientale della vasta piazza Sordello, si trova l'importante complesso del Palazzo Ducale, che comprende una serie di costruzioni di periodi e stili diversi, interessate da ristrutturazioni fino all'estinzione del ducato nel 1707. Il nucleo iniziale è costituito dai palazzi dei Bonacolsi (fine sec. XIII), detti “Palazzo del Capitano” e “Magna Domus”, uniti poi nel sec. XV da corpi di fabbrica attorno al cortile d'Onore e dall'ala del Paradiso; parte integrante del palazzo, il castello di San Giorgio (1390-1406) prospetta sulla riva del lago e fu realizzato da Bartolino da Novara utilizzando antiche strutture. Il Palazzo Ducale conserva opere d'arte celebri, come la Camera degli Sposi affrescata dal Mantegna (1465-74), l'appartamento di Isabella Gonzaga e la sala del Pisanello (con un ciclo di affreschi di soggetto cavalleresco). La chiesa di San Sebastiano (iniziata nel 1460) e la basilica di Sant'Andrea (iniziata nel 1470), una delle opere eccellenti del Rinascimento, furono disegnate da L. B. Alberti e realizzate da L. Fancelli. Capolavoro di Giulio Romano è il palazzo Te (1525-35) con il bellissimo ciclo pittorico della Sala di Psiche. Allo stesso artista è dovuta la ricostruzione del duomo (1545), con la Cappella dell'Incoronata (1480 ca.) dell'Alberti. Importanti esempi di architettura del sec. XV sono la Torre dell'Orologio, la casa del Mantegna (con tracce di affreschi), le chiese di Santa Maria delle Grazie e di Santa Maria degli Angeli, il palazzo Andreasi e l'Università dei Mercanti (con testimonianza di affreschi del Pordenone sulla facciata). Al Settecento appartiene il palazzo dell'Accademia (di G. Piermarini, 1771-75) in cui è incorporato il Teatro Scientifico di Antonio Bibiena (1767-69), che ospita rassegne musicali, concerti e convegni di alto livello.

Musei

Il Museo Civico di Palazzo Te ospita, oltre ai visitabili monumentali ambienti interni, il Centro Internazionale d'Arte e di Cultura (che organizza mostre temporanee di rilevanza internazionale) e la Biblioteca di Storia dell'Arte. Il Museo di Palazzo Ducale custodisce, insieme alle molte opere d'arte dislocate negli ambienti della residenza, la più importante raccolta di statue classiche della regione e una pregevole collezione numismatica. Il Palazzo della Ragione, dal 1997 prestigiosa sede dei Musei Civici, ospita numerose esposizioni d'arte. Tra gli altri musei e istituzioni culturali sono da ricordare il Museo Archeologico Nazionale (situato nell'antico Mercato dei Bozzoli), il Museo “Tazio Nuvolari e Learco Guerra” (unico nel suo genere in Italia, raccoglie trofei, targhe e coppe vinte dai due campioni), la Collezione Numismatica della Banca Agricola Mantovana, costituita da antiche monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga (sec. XII-XIX), l'Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze, Lettere e Arti e, infine, la Biblioteca Comunale Teresiana, aperta nel 1780.

Economia

Tradizionale centro commerciale dei prodotti agricoli e zootecnici del vasto e fertile comprensorio, Mantova si è gradualmente trasformata, nella seconda metà del Novecento, in centro industriale attivo soprattutto nei comparti petrolchimico, tessile e del legno, ma anche in quelli alimentare (grazie all'ingente produzione agricola locale), metalmeccanico (carpenteria pesante, carrozzerie per autocarri, mobili in ferro e macchine agricole), cartotecnico e dell'abbigliamento. Ai settori zootecnico (bovino, suino e avicolo) e lattiero-caseario (grana e parmigiano reggiano) altamente specializzati si affianca l'agricoltura, che produce mais, frumento, orzo, soia, bietole e pomodori. È inoltre diffusa la coltivazione della vite, degli alberi da frutto e degli ortaggi. Vivace è il comparto terziario (commercio e servizi finanziari, immobiliari e informatici). In costante sviluppo è il movimento turistico: Mantova è città d'arte e sede di manifestazioni fieristiche e culturali di alto livello.

Curiosità

Di rilievo nazionale sono il Festivaletteratura, che si svolge a settembre, e Mantova Jazz, tra la primavera e l'estate. Famosa per i suoi tortelli di zucca, gli agnolini e, tra i dolci tipici, la torta sbrisolona, è sede di rinomate manifestazioni enogastronomiche: ad aprile, Mille e Due Formaggi (con esposizione di formaggi italiani), a maggio, la Fiera del Pane e, in ottobre, Salami e Salumi. A Mantova nacquero lo scultore Pier Jacopo Alari Bonacolsi (1459 ca.-1528), il poeta Teofilo Folengo (1491-1544), il compositore e liutista Alessandro Striggio (1535 ca.-1589 ca.), il pittore Giuseppe Bazzani (1690-1769) e il politico Ivanoe Bonomi (1873-1951).

Bibliografia

Per la geografia

P. Genovesi, Guida estrosa di Mantova, Verona, 1963; F. Bovi, Mantova e il suo porto, Mantova, 1964; A. Giovannini, Paesaggi mantovani, Verona, 1991.

Per la storia

F. Amadei, Cronaca universale della città di Mantova, 5 voll., Mantova, 1954-57; R. Giusti, Profilo storico del Risorgimento mantovano (1797-1866), Mantova, 1966; idem, La resistenza mantovana (1919-1945), Mantova, 1968; P. Biagi, Preistoria nel Cremonese e nel Mantovano, Brescia, 1981.

Per l'arte

C. Battaglia, La Rotonda di S. Lorenzo in Mantova, Mantova, 1955; U. Tibaldi, Mantova di ieri e di oggi, Mantova, 1956; G. Paccagnini, Il Palazzo del Te, Milano, 1957; L. Coletti, E. Camesasca, La Camera degli Sposi del Mantegna a Mantova, Milano, 1959; G. Paccagnini, Mantova: le arti, Mantova, 1960-61; R. Vantaggi, Mantova e i suoi tesori, Terni, 1990.

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