Màrtis

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comune in provincia di Sassari (42 km), 300 m s.m., 22,94 km², 630 ab. (martesi), patrono: san Pantaleo (27 luglio).

Centro dell'Anglona, situato ai piedi del monte Franco, alla destra del rio Iscanneddu, affluente di sinistra del fiume Coghinas. Nel Medioevo (sec. XI) fece parte della curatoria dell'Anglona, compresa nel Giudicato di Torres, che con la morte di Adelasia di Torres (1255) passò ai Doria. Nel sec. XV fu conquistato dagli Aragonesi, cui subentrarono gli spagnoli nel 1479. Nel sec. XVIII divenuto feudo dei Pimentel, principi dell'Anglona, passò poi ai Tellez-Giron, cui rimase fino al 1839, anno dell'abolizione dei feudi.§ Al margine dell'abitato sorgono i resti della chiesa gotica di San Pantaleo, costruita agli inizi del Trecento e rimaneggiata nei sec. XVI e XIX, che presenta una facciata aperta da un ricco portale sormontato da un rosone e da una cornice ad archetti pensili. Nella nuova parrocchiale di San Giuseppe è una tela di Andrea Lusso (1595), mentre nella ex parrocchiale del Rosario è un notevole altare maggiore ligneo.§ La principale risorsa economica è l'allevamento (ovini e caprini); l'agricoltura produce uva da vino, olive, ortaggi e frutta.

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