Mèl

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comune in provincia di Belluno (15 km), 352 m s.m., 85,72 km², 6248 ab. (zumellesi), patrono: Maria Santissima Annunciata (25 marzo).

Centro della val Belluna, situato alla sinistra del fiume Piave. Sede di insediamenti paleoveneti (è stata rinvenuta una necropoli) e romani (testimoniati da lapidi e monete), nel Medioevo si ingrandì attorno al castello di Zumelle (questo diede il nome a uno dei più importanti e contrastati feudi bellunesi). Ambito per la posizione strategica e posseduto a più riprese da Treviso, nel 1420 entrò con Belluno a far parte dei domini veneziani, divenne dipendenza di Treviso e si eresse a comunità. Fu poi dato in feudo dalla Serenissima alla famiglia Zorzi. § In posizione panoramica si trova il castello di Zumelle, con alta torre quadrata al centro di mura merlate. Nell'abitato sorgono numerosi edifici civili, tra cui il palazzo Barubio-Francescon (originario del sec. XIV, con affreschi del XVI) e il Palazzo Municipale (cinquecentesco con affreschi coevi). La parrocchiale risale alla fine del Settecento e conserva dipinti cinquecenteschi di Cesare Vecellio e affreschi ottocenteschi di Giovanni de Min. Dipinti dello Schiavone sono nella chiesa dell'Addolorata. § L'agricoltura produce cereali, patate, legumi e foraggi; si pratica l'allevamento bovino. L'industria è attiva nei settori della lavorazione del legno e del mobile, affiancata da attività manifatturiere di carpenteria metallica.

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