Mónte Sant'Àngelo

Indice

comune in provincia di Foggia (55 km), 796 m s.m., 242,68 km², 13.917 ab. (montanari), patrono: san Michele Arcangelo (8 maggio e 29 settembre).

Generalità

Cittadina situata sul versante meridionale del Gargano, nel cui parco nazionale è compresa (è anche sede dell'Ente Parco). L'antico abitato, che si allunga su una panoramica dorsale, è fra i più caratteristici della regione: basse casette, con una porta e una finestra, allineate lungo i numerosi vicoli stretti e tortuosi.

Storia

Il borgo si formò alla fine del sec. V intorno al santuario di San Michele, eretto da Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, nel luogo in cui la tradizione narra gli fosse apparso l'Arcangelo. Il santuario fu subito celebre e divenne il maggiore centro religioso dei Longobardi. Importante luogo fortificato sotto i Normanni, si sviluppò con gli Angioini. Fu feudo di Giorgio Scanderberg, dei Grimaldi di Genova (sec. XVI-XIX) e di altri signori.

Arte

Il santuario di San Michele, promosso dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 2011 all'interno della Rete Longobarda, è un complesso di cavità ricavate nella roccia e di costruzioni architettoniche di varie epoche e stili, ma soprattutto in stile gotico. Il santuario rupestre è preceduto da una chiesa del sec. XIII, alla quale si accede attraverso un atrio, al fondo del quale è un portale romanico provvisto di due battenti in bronzo di fattura costantinopolitana (1076). L'interno della chiesa, a navata unica con volte ogivali, è collegato (sul lato destro) con la grotta del primitivo santuario, ricco di opere d'arte. All'esterno svetta il poderoso campanile ottagonale (sec. XIII). Al sec. XII risalgono la chiesa scoperchiata di San Pietro, la chiesa di Santa Maria Maggiore, con un pregevole portale a baldacchino scolpito, e la tomba di Rotari, di grande interesse architettonico, sorta come battistero e poi soprelevata. All'estremità dell'abitato sorgono le possenti rovine del castello, ristrutturato da Federico II e dagli Aragonesi, con la maestosa torre dei Giganti, pentagonale (sec. XI), e altri torrioni del sec. XVI.

Economia

Monte Sant’Angelo è un fervido centro di attività commerciali e funzioni amministrative, che basa la sua economia prevalentemente sull'industria, attiva nei settori metalmeccanico, alimentare (salumifici, liquori, conserve, pastifici e frantoi), vetrario, edile, degli imballaggi, dei serramenti e delle materie plastiche. Fiorente è anche l'agricoltura, che produce cereali, olive, mandorle e foraggi per l'allevamento bovino, ovino e caprino. È frequentata meta di turismo religioso, culturale, escursionistico e di villeggiatura estiva.

Curiosità e dintorni

L'8 settembre, per la Natività della Vergine, si svolge una rievocazione storico-folcloristica dell'evento: un corteo di fedeli, sul dorso di muli bardati a festa, raggiunge la vicina abbazia di Pulsano, per ritornare poi in città con l'immagine della Vergine. Nei dintorni sorgono l'abbazia della Trinità (sec. XII) e gli imponenti resti (archi, corridoi e mura) dell'abbazia di Santa Maria di Pulsano, risalente al sec. VI e rifatta nel sec. XII.Di grande valore naturalistico è la Foresta Umbra che si estende per circa 10.000 ettari tra Monte Sant’Angelo e Vico del Gargano: la zona è caratterizzata dalla presenza di molti inghiottitoi, grotte e doline e da numerosi animali selvatici e specie botaniche (tra cui il pino d'Aleppo e moltissimi tipi di orchidee selvatiche).

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