Malenkov, Georgij Maksimilianovič

uomo politico sovietico (Orenburg 1902-Mosca 1988). Funzionario del PCUS, divenne segretario del Comitato Centrale del partito nel 1939. Membro del Politburo e vicepresidente del Consiglio (1946), era ritenuto, dopo la scomparsa di Ždanov (1948), il “delfino” di Stalin. Infatti, pochi giorni dopo la morte di questi, diventò primo ministro (marzo 1953). Forti opposizioni interne (Chruščëv, Molotov, Bulganin, Mikojan) lo portarono alle dimissioni (febbraio 1955). Rimasto membro del Politburo, fu nominato vice primo ministro fino al 1957, quando fu escluso dal governo e dal Politburo con l'accusa di aver fatto parte di un gruppo antipartito con Molotov e Kaganovič.

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