Manen, Hans, van-

ballerino, coreografo e direttore del ballo olandese (Amstelveen 1932). Allievo di Sonia Gaskell, entrò a far parte nel 1951 della compagnia Ballet Recital, da lei fondata. Dal 1952 al 1958 ha fatto parte del Balletto dell'Opera di Amsterdam, debuttando come coreografo nel 1957 con Feestgerecht. Dopo una breve esperienza con Roland Petit (1959) si unì, come coreografo e direttore artistico associato, al Nederlands Dans-Theater, formatosi l'anno precedente. Nei dieci anni della sua direzione (condivisa fino al 1969 con Benjamin Harkarvy, poi con Glen Tetley), Manen seppe validamente contribuire alla coesione e all'identità artistica del gruppo. La sua particolare vena creativa – di forte modernità stilistica, pur se tecnicamente fondata sul linguaggio accademico – è tra le più apprezzate a livello mondiale, ciò che lo ha portato a collaborare con numerose compagnie di prestigio. Lasciata la direzione del Nederlands Dans-Theater, dal 1970 al 1973 ha assunto quella del Balletto Nazionale Olandese (compagnia di cui è stato direttore artistico associato e coreografo) e ha collaborato inoltre con il Royal Ballet britannico, lo Scapino Ballet, il Balletto dell'Opera di Stato di Monaco, e con gruppi più piccoli quali Dansproduktie o il Balletto di Toscana. Fra le coreografie di maggior successo: Sinfonia in tre movimenti (1963), Metaphors (1965), Grosse Fuge (1971), Twilight (1972), Adagio Hammerklavier (1973), Four Schumann Pieces (1975), Five Tangos (1977), In and Out (1984). Nel corso degli anni Novanta ha ricevuto numerosi premi alla carriera, tra cui il German Dance Prize nel 1993.

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