Manganèlli, Giórgio

scrittore italiano (Milano 1922-Roma 1990). Esponente del Gruppo 63, è stato insegnante d'inglese, consulente editoriale e ha svolto un'ampia attività pubblicistica su quotidiani (Il Giorno, La Stampa, Corriere della Sera, Il Messaggero) e periodici (L'Espresso, Il Mondo, L'Europeo, FMR), antologizzata nei volumi Lunario dell'orfano sannita (1973) e Improvvisi per macchina da scrivere (1989). Sperimentatore instancabile, funambolo della lingua che maneggiava con straordinaria perizia, ha creato una scrittura personalissima, preziosa e irriverente, drammatica e ironica a un tempo. I suoi libri, difficilmente catalogabili come romanzi, sono piuttosto vicini al trattato e al commento di tipo barocco. Tra questi sono da menzionare Hilarotragoedia (1964, 1987), Nuovo commento (1969), Sconclusione (1976), Pinocchio: un libro parallelo (1977), Amore (1981), Il discorso dell'ombra e dello stemma (1982), Dall'inferno (1985), Rumori o voci (1987), Encomio del tiranno (1990), La palude definitiva (postumo, 1991), Esperimento con l'India (postumo, 1992). Traduttore finissimo (O. Henry, Eliot, Poe e altri), è autore di saggi critici raccolti in La letteratura come menzogna (1967, 1987), Angosce di stile (1981), Laboriose inezie (1986). Postumi sono stati pubblicati La palude definitiva (1991), Esperimento con l’Italia (1992) e il saggio Il rumore sottile della prosa (1994).

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