Marabini, Clàudio

critico letterario e narratore italiano (Faenza 1930-2010). Collaborò a riviste e quotidiani come e ed fu autore di saggi di respiro narrativo che evocano la tensione spirituale caratteristica di una parte della letteratura italiana contemporanea. Appartengono a questa produzione Gli anni sessanta. Narrativa e storia (1968), La chiave e il cerchio. Ritratti di scrittori contemporanei (1973), Le città dei poeti (1976), Qualcosa resta (1975), Interventi sulla narrativa contemporanea 1973-1975 (1976), Lettura di D’Arrigo (1978) e L’ombra di Arsenio: incontri con Montale (1986). La cultura della natia Romagna è un tema ricorrente nella saggistica: oltre allo studio I bei giorni. Saggi carteggi incontri (1970), dedicato a scrittori romagnoli, Marabini pubblicò il volume Il dialetto di Gulì (1973), sul rapporto fra l'opera di G. Pascoli e il dialetto della sua regione, cui ha fatto seguito, sullo stesso tema, “Romagna” e memoria (1975); curò inoltre l'edizione del carteggio pascoliano con Emma Corcos Lettere alla Gentile Ignota (1972). Già nelle prime prove si manifesta una certa inquietudine morale e intellettuale, una volontà di scavare nell'interiorità dei personaggi in un continuo alternarsi di realtà e allucinazione. Tali sensazioni si ritrovano e si sviluppano nei romanzi seguenti: La notte vede più del giorno (1978), Il passo dell’ultima dea (1980), Malù (1984), Viaggio all’alba (1986), L’acropoli (1988), Carossa (1990), I sogni tornano (1993). Alla professione di giornalista si ricollega invece il saggio Letteratura bastarda, giornalismo, narrativa e Terza pagina (1995), mentre i racconti La trama delle ombre (1996) sono ispirati alla politica italiana.

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