Margueritte, Paul

scrittore francese (Laghouat, Algeria, 1860-Hossegor 1918). Romanziere naturalista in La confession posthume (1886), si staccò dal movimento aderendo al Manifesto dei cinque contro La Terre di Zola (1887). Pur allargando la sua tematica a influenze nuove (della narrativa russa principalmente), rimase tuttavia fedele alla concezione naturalistica nelle opere – romanzi e racconti – più significative: La force des choses (1890), La tourmente (1893), L'essor (1896), ultimato dal fratello Victor (Blida, Algeria, 1866-Monestier, Isère, 1942) col quale iniziò poi un'intensa collaborazione durata fino al 1908. Nacque così il ciclo di 4 romanzi storici intitolati Une époque (1898-1904), Les deux vies (1902), Zette (1903), Sur le vif (1906). Paul riprese poi la propria strada, affrontando temi umanitari e pacifisti: La flamme (1909), Pour toi, Patrie! (1918), L'album secret (postumo, 1922). Membro dell'Académie Goncourt fin dal suo nascere, raccontò le proprie vicende autobiografiche in Pas sur le sable (1906), Les jours s'allongent (1908), Le printemps tourmenté (postumo). Il fratello Victor, a sua volta, con Prostituée (1907), imboccò la strada del romanzo di costume, volutamente spregiudicato, i cui titoli più noti sono: Les frontières du cœur (1912), La garçonne (1922) e Le couple (1924). Alle poesie degli esordi (Brins de lilas, 1883; La chanson de la mer, 1884) si aggiunsero Nocturnes (1938) e In memoriam (1939), la favola teatrale La belle au bois dormant (1897), opere varie come Le général Margueritte (1930) e Pages choisies (1936).

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