(Republic of the Marshall Islands). Stato dell'Oceania (181,4 km²). Capitale: Dalap Uliga-Djarrit. Popolazione: 53.240 ab. (stima 2008). Lingua: inglese, marshallese (ufficiali). Religione: protestanti 61,5%, cattolici 7,7%, altri 30,8%. Unità monetaria: dollaro USA (100 centesimi). Confini: oceano Pacifico. Membro di: ONU e PC.

Generalità

L'arcipelago fa parte della Micronesia, ed è formato dalle isole Ratak e Ralik, che raggruppano numerosi atolli. Il nome deriva da quello del capitano inglese John Marshall, che nel 1788 le conquistò ufficialmente. A questo gruppo di isole appartiene anche l'isola di Bikini, molto nota perché negli anni Quaranta del Novecento gli Stati Uniti vi realizzarono i primi esperimenti nucleari. E proprio l'isola di Bikini, nel 1946, dette il nome al ridottissimo costume in due pezzi, il cui arrivo sul mercato avrebbe dovuto avere, secondo il suo inventore, l'effetto di una vera e propria bomba.

Lo Stato

Soggette all'amministrazione fiduciaria degli Stati Uniti dal 1947 al 1986, le isole Marshall sono una Repubblica sovrana e autonoma. Il capo dello Stato, che è anche capo del Governo, è eletto dal Parlamento ogni quattro anni ed esercita il potere esecutivo con l'ausilio del Consiglio dei ministri. A detenere il potere legislativo è invece l'Assemblea, i cui membri sono eletti a suffragio universale con mandato quadriennale. Il sistema di giudizio in uso si basa su una commistione di norme derivanti dalla Common Law, da atti legislativi, da norme e consuetudini locali; le emanazioni della Corte Internazionale non vengono recepite. La giustizia è amministrata, al suo massimo grado, dalla Corte Suprema, cui si affianca un'Alta Corte. Le isole Marshall non hanno un sistema autonomo di difesa, che viene assicurato dagli Stati Uniti, al pari della gestione della politica estera. È presente tuttavia una forza di polizia. L'istruzione è obbligatoria dai 6 anni ai 14 anni d'età e riguarda la scuola primaria e quella secondaria. L'insegnamento superiore viene impartito invece in diverse sedi tra cui quella di Majuro, dove ha sede il College of the Marshall Islands, divenuto indipendente dal College of Micronesia nel 1993. Sulle isole è presente anche una sede distaccata dell'University of South Pacific. Il tasso di analfabetismo registrato tra la popolazione è pari al 9% (2001).

Territorio: geografia fisica

L'arcipelago è costituito da 34 atolli disposti lungo due archi orientati in direzione NW-SE, che prendono il nome di Ratak (o isole dell'Aurora, 16 atolli) a NE e di Ralik (o isole del Tramonto, 18 atolli) a SW. Atolli principali sono Jaluit, Kwajalein, il più esteso dell'Oceania, Majuro, Bikini ed Enewetak, gli ultimi due poligoni atomici tra il 1949 e il 1956. Non esistono rilievi montuosi: le terre emergono di pochi metri sopra il livello del mare e il punto più alto è Likiep (10 m). Il clima è tropicale, con temperature che raggiungono i 28 °C e precipitazioni che vanno dai 500-800 mm annui delle aree settentrionali ai 4000 mm del sud, con una stagione delle piogge concentrata da maggio a novembre.

Territorio: geografia umana

A parte una pur consistente percentuale di bianchi (6,5%) la maggior parte della popolazione è costituita da marshallesi (88,5%), appartenenti al gruppo micronesiano. La densità abitativa media è di 293 ab./km², tra le più alte del continente, e i tassi di incremento naturale sono elevati (28,6‰ nel 2005), grazie all'alto indice di natalità accompagnato da un basso indice di mortalità. Quella delle isole Marshall è la più giovane popolazione del continente: il 42,4% dei marshallesi ha meno di 15 anni. Il 66,7% degli abitanti degli atolli vive nelle città; di fatto, solo poche isole sono abitate e la maggior parte della popolazione risiede nell'atollo di Majuro, dove sorge la capitale Dalap-Uliga-Darrit, che da sola accoglie circa la metà dei marshallesi, e nell'atollo di Kwajalein, in particolare nella località di Ebeye dove la densità abitativa supera i 5000 ab./km². Dalle ricerche condotte sono emersi dati particolarmente negativi riguardo gli effetti che i test nucleari condotti in passato dagli statunitensi hanno avuto sulla popolazione delle Marshall. Nel luglio 1994, sulla base della documentazione del Dipartimento dell'Energia degli USA, si è appurato che i nativi sono stati deliberatamente esposti ad alti livelli di radiazioni, per consentire ai ricercatori di condurre i loro studi sugli effetti sull'uomo; una ulteriore ricerca, condotta da studiosi giapponesi, ha rivelato che il 40% degli ex abitanti dell'atollo di Rongelap è malata di cancro. Al fine di procurarsi i fondi necessari per provvedere alla cura delle persone colpite dalle radiazioni e per bonificare le isole contaminate, le autorità delle Marshall hanno avanzato un progetto riguardo la trasformazione di un atollo dell'arcipelago in un deposito di scorte nucleari, una decisione che ha sollevato molte proteste da parte della popolazione.

Territorio: ambiente

La vegetazione è limitata ad alberi del pane, palme da cocco e pandani oltre alle mangrovie che lambiscono le zone immediatamente a ridosso dei mari. La fauna locale è quella tipica di altre isole del Pacifico, con l'assenza di mammiferi endemici e la presenza di uccelli e pesci. Tra gli animali più diffusi si annoverano le tartarughe e il granchio del cocco. Al di là dei problemi connessi alle contaminazioni nucleari, queste isole devono anche confrontarsi con quelli relativi all'effetto serra. Per verificare i reali mutamenti climatici e del livello del mare, alcuni scienziati australiani stanno conducendo dal 1993 una costante azione di monitoraggio in una stazione scientifica situata sull'atollo di Majuro. Le zone protette, che si estendono su una superficie pari allo 0,7% del territorio nazionale, comprendono: l'area di conservazione dell'atollo di Jaluit (69.000 ettari), che rientra dal 2004 nel programma Ramsar, la convenzione per le aree umide di rilevanza internazionale; l'area marina dell'atollo di Likiep; l'atollo di Borak e l'isola Jemo.

Economia

L'economia del Paese (che nel 2007 aveva un PIL di 149 ml $ USA e un PIL pro capite di 2.517 $ USA) è basata sul settore primario, anche se questo partecipa solo per il 10,3% alla formazione del prodotto interno lordo e occupa un quinto della forza lavoro. L'agricoltura si basa principalmente sulla coltivazione di banane, manioca e palma da cocco (da cui si ricava copra). Importante la pesca (in particolare delle ostriche) anche grazie alla vendita delle licenze per le imbarcazioni straniere, soprattutto giapponesi e cinesi. § Le risorse minerarie sono scarse; ad Ailinglaplap si estraggono fosfati. La manifattura è basata quasi esclusivamente sulla trasformazione dei prodotti agricoli e sull'artigianato. Il settore secondario partecipa alla formazione del PIL per il 19,1% e occupa il 7,8% della popolazione attiva. Il Paese collabora con l'Australia sia sul campo scientifico sia su quello economico; questa infatti, con Giappone, Taiwan e, in misura maggiore, USA, fornisce alle Marshall, sotto forma di assistenza finanziaria, la quota più significativa delle entrate statali. Tuttavia il governo, nel quadro del piano di sviluppo quinquennale 1993-97, ha avanzato delle proposte per ridurre la dipendenza dagli aiuti esteri. Dovendo far fronte a un elevato deficit di bilancio e a un alto tasso di inflazione, il governo ha varato una serie di misure volte alla diminuzione della spesa pubblica e alla promozione del settore privato. Principale obiettivo è stato la razionalizzazione del pubblico impiego: si è ridotto non solo il numero dei dipendenti, ma anche l'entità delle retribuzioni e dei sussidi dei dirigenti governativi. Allo stesso tempo si è tentato di potenziare le risorse dell'arcipelago, sviluppando le tradizionali attività economiche e introducendone di nuove. Si sono stipulati con la Cina due accordi di cooperazione economica, nel 1993 e nel 1995, allo scopo di incrementare l'industria del pesce e, parallelamente, si è incentivata la coltivazione delle ostriche. Nel 1998 però, quando le autorità hanno riconosciuto il governo di Taiwan, gli accordi con la Cina si sono incrinati. § Molte speranze di aumentare le entrate statali sono affidate anche allo sviluppo del turismo e in questa prospettiva si è incrementata la capacità di ricezione alberghiera. Sono presenti un porto e un aeroporto a Majul. Il Paese esporta copra, olio di cocco, artigianato e pesce e importa prodotti alimentari, macchinari e attrezzature, combustibili, bevande e tabacco; principali partner commerciali sono USA, Giappone e Australia, a cui si aggiungono la Cina per le esportazioni e Nuova Zelanda, Singapore, Figi, Cina e Filippine per le importazioni. Il Paese è stato censurato dall'OCSE come paradiso fiscale; sono state però introdotte alcune misure contro il riciclaggio di denaro. Complessivamente, il settore terziario partecipa alla formazione del PIL per il 70,6% e occupa il 71,8% della forza lavoro.

Storia

Scoperte dagli Spagnoli tra il 1526 e il 1529, furono rivisitate nel 1788 dal capitano Marshall da cui presero il nome. Annesse nel 1885-86 dalla Germania, che le aggregò in seguito alla colonia della Nuova Guinea tedesca, le Marshall vennero occupate agli inizi della prima guerra mondiale dal Giappone, cui vennero poi affidate dalla Società delle Nazioni (dicembre 1920) e che se le annesse nel 1935. Conquistate dalle forze USA nel febbraio 1944, dopo la seconda guerra mondiale le Marshall furono attribuite dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU in amministrazione fiduciaria agli USA.

Cultura: generalità

Lo stile di vita degli abitanti delle isole Marshall è ancora fondato sui rapporti gerarchici e di parentela tra i membri dei diversi clan; tuttavia, anche se i capi responsabili della distribuzione delle terre sono uomini, la società conserva ancora una forte impronta matriarcale e pratiche legate a forme di reciprocità. I costumi indigeni sopravvivono anche nelle forme di artigianato, dai tessuti (si ricordano i muu-muu, abiti tradizionali delle donne, ornati da motivi floreali) alla lavorazione di borse e cesti con foglie di pandano, dalle sculture in legno all'antica arte della costruzione di imbarcazioni, in particolare canoe (molte sono le gare e le regate che si svolgono nelle acque delle Marshall). Si suona ancora musica tradizionale con l'ukulele, si danza la jobwa (accompagnata dal lancio di bastoni adornati di pennacchi colorati) e si tramandano oralmente storie e leggende, soprattutto legate al mare. Inoltre il mare, elemento che ha influito su gran parte della cultura locale, è tradizionalmente la maggiore fonte di approvvigionamento per il cibo: il pesce fresco, infatti, caratterizza molti dei piatti locali, guarniti da riso, salse piccanti o a base di cocco e granchi giganti, accompagnati da frutti dell'albero del pane e taro. L'arcipelago ha conosciuto tuttavia anche la modernità, importata dagli occidentali, che ha inciso su pratiche di vita e abitudini alimentari. Sono presenti infatti anche alimenti ad alto contenuto proteico e bevande come birra, vino e distillati, causa del proliferare di malattie legate al diabete. Diffuse anche le abitudini legate al consumo (e all'abuso) di tabacco. A livello letterario, si ricorda che, oltre alla letteratura dei viaggiatori – tra cui si distingue l'opera di Robert Louis Stevenson, che ha dipinto, nei suoi racconti di viaggio, queste isole come paradisiache – da pochi anni è stata pubblicata un'antologia (Al In Aelon Majol, 2005) in cui alcuni autori locali hanno raccolto e pubblicato i loro testi.

Cultura: arte

La produzione artistica delle isole si accentra sulla decorazione, i cui motivi predominanti, ripresi sia nel tatuaggio sia nella tessitura, sono connessi con il mare. Abili navigatori, gli abitanti delle Marshall sono famosi per le loro curiose “carte nautiche” (stick charts), nelle quali le terre emerse sono rappresentate da conchiglie e le rotte da strisce di foglie di palma da cocco. Gli ornamenti personali comprendono conchiglie e fiori. Ben note sono le corazze di fibre di cocco intrecciate, indossate dai guerrieri, le armi ornate di denti di pescecane e le stuoie decorate con motivi geometrici.

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