Mercùrio (mitologia)

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Mitologia

(latino Mercuríus). Dio romano identificato con il greco Ermete. Nulla si può dire sui caratteri originari di Mercurio, e neppure se sia mai esistito come dio autonomo o non si tratti semplicemente di una denominazione romana di Ermete, introdotto dalla Grecia. Il suo nome, messo in relazione con il verbo mercari, alluderebbe a una funzione intertribale del “mercato”; sarebbe in tal caso il dio delle relazioni tra gruppi diversi. È in questa prospettiva che Mercurio appare come protettore sia dei mercanti, nella cui azione si esplica la relazione tra i gruppi diversi, e sia, in genere, dei viaggiatori che debbono di necessità entrare in rapporto con gli stranieri. A Roma il tempio più antico di Mercurio risale al 495 a. C.: sorgeva nel Circo Massimo e la sua festa commemorativa cadeva il 15 maggio. In questo stesso giorno si svolgevano cerimonie lustratorie con acqua attinta a una fontana sacra al dio, presso Porta Capena, dove esisteva anche una piazza (area) con altare, a lui intitolati. § Per antonomasia, il nome del dio, in quanto protettore dei mercanti e messaggero, fu assunto per designare i notiziari derivati originariamente dalle pubblicazioni periodiche delle fiere. Indicò dapprima pubblicazioni con periodicità annuale, come il Mercure françois di Parigi, fondato nel 1611, poi, specie in Inghilterra, dalla prima metà del Seicento, periodici settimanali. Nel mercurio si fece strada il primo rudimentale commento delle notizie riportate .

Iconografia

Nella raffigurazione di Mercurio protettore dei mercanti l'iconografia etrusco-italica e poi quella romana ripetono le caratteristiche dell'Ermete greco: corpo nudo o rivestito di un corto mantello, caduceo nella mano, petaso e calzari alati. Mercurio è però anche la guida delle anime dei defunti nei sotterranei recessi dell'Ade e il caduceo lo qualifica in questo compito come messaggero di Giove al dio dell'Averno. Come dio della ricchezza la sua testa compare su monete in bronzo e argento; la sua figura trionfa sulle insegne delle botteghe, auspicio di buoni affari. In epoca imperiale divenne un motivo ricorrente in rilievi, pitture e mosaici e gli scultori ne fecero vivaci bronzetti.

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