Milèto (Vibo Valentia)

Indice

comune in provincia di Vibo Valentia (12 km), 365 m s.m., 34,94 km², 7157 ab. (miletesi o milesi), patrono: san Nicola di Bari (6 dicembre).

Generalità

Cittadina posta sul versante orientale del monte Poro, nella valle del fiume Mesima. La struttura urbanistica dell'abitato è caratterizzata dalla presenza di strade larghe e ortogonali e di una grande piazza centrale; numerose abitazioni sono a un solo piano. È sede vescovile.

Storia

Di origine greca, divenne importante al tempo di Ruggero il Normanno, che vi stabilì la sua corte, facendone la capitale della regione. Gregorio VII vi trasferì (1071) la sede vescovile di Vibo, ingrandita nel 1121 dall'assorbimento di quella di Taurianum. Assegnata in feudo nel 1303 a Ruggero di Lauria, passò poi ai Sanseverino di Marsico, ai Ruffo di Montalto e da questi ai Sanseverino di Bisignano. Distrutta dal terremoto del 1783, fu ricostruita più a W e ancora danneggiata dai terremoti del 1905 e del 1908.

Arte

Frammenti di decorazioni e sculture provenienti da Mileto Vecchia (alcuni risalenti all'età ellenistica) sono in parte inseriti nelle strutture di edifici dell'attuale abitato, in parte raccolti nel Palazzo Vescovile, sede del Museo Statale, che conserva anche pregevoli oggetti d'arte medievale, fra cui argenti del sec. XV, un crocifisso in avorio di Alessandro Algardi (sec. XVII) e frammenti delle vetrate dell'abbazia della Santissima Trinità. La cattedrale, ricostruita dopo il terremoto del 1908 in forme imitanti lo stile romanico lombardo, conserva pregiate opere d'arte, tra cui una statua marmorea tardorinascimentale di San Nicola di Bari, di scultore napoletano e una tela del Seicento (Morte di san Giuseppe).

Economia

L'economia del comune è fondamentalmente agricola, con produzione di olive, uva, agrumi, ortaggi e cereali; sono inoltre sviluppati il florovivaismo e l'allevamento. Piccole aziende operano nei settori della trasformazione dei prodotti agricoli (oleifici e mulini) e dell'abbigliamento. Sebbene in declino, è ancora presente la produzione artigianale di brocche e giare in creta. Di un certo rilievo è il turismo.

Dintorni

Sulle colline a E dell'abitato giacciono semisepolte le rovine della Mileto Vecchia, fra cui gli scarsi resti dell'abside della cattedrale e della celebre abbazia della Santissima Trinità, entrambe di fondazione normanna (sec. XI).

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