Milhaud, Darius

compositore francese (Aix-en-Provence 1892-Ginevra 1974). Proveniente da una facoltosa famiglia di origine ebraica, studiò al Conservatorio di Parigi sotto la guida di A. Gédalge e Ch.-M. Widor e alla Schola Cantorum con V. d'Indy. Nel 1916 fu in Brasile come segretario del poeta P. Claudel, che ricopriva la carica di ambasciatore. Nel 1918 tornò a Parigi, dove simpatizzò con Cocteau e Satie ed entrò a far parte del Gruppo dei Sei. Dal 1940 al 1947 insegnò negli Stati Uniti, dove continuò a svolgere attività didattica presso università e conservatori anche dopo aver ottenuto nel 1947 la cattedra di composizione presso il Conservatorio di Parigi. La sua vasta opera compositiva, che è il risultato di una libera e fantasiosa sintesi culturale nella quale convergono gli elementi più disparati (dal jazz al folclore sudamericano, alle varie esperienze delle avanguardie storiche del primo Novecento), si segnala per la solidità del mestiere mai disgiunta da un'amara vena di ironia. Tra le venti opere teatrali ricordiamo: Les malheurs d'Orphée (1926), Le pauvre matelot (1927), L'Orestiade (1949-63), La mère coupable (1966); tra i 16 balletti: Le boeuf sur le toit (1920), che diede all'autore fama europea, La création du monde (1923), Salade (1924). Scrisse inoltre 12 sinfonie (1939-61), suites sinfoniche e vari brani orchestrali, per strumenti solisti e orchestra, composizioni sinfonico-corali, tra le quali La mort d'un tyran (1932), musica da camera e per strumenti solisti (tra cui, in particolare, pezzi per pianoforte).

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