Minnesang

sm. tedesco (propr. canto d'amore, dove Minne significa “pensiero d'amore” e “amore spirituale”). Movimento poetico affine allo stil novo italiano, iniziatosi in Germania alla fine del sec. XII, sul modello dei trovatori provenzali e con interferenza della lirica del culto mariano. Il Minnesang tedesco, che ha il suo centro nel sud, in Austria e Baviera, è lontano dall'aristotelismo dello stilnovo come pure dall'accesa sensualità dei trovatori: la donna, irraggiungibile, sposa per lo più del signore feudale, è amata nella nostalgia, e la speranza non è già di possesso quanto di dedizione totale e di fusione di due anime. Nei Lieder dei due più antichi Minnesänger, Dietmar von Aist e il Kürenberger, a bramare inesaudita era tuttavia la donna, e non l'uomo. La poesia dei Minnesänger, nata in ambiente cortese e destinata a esso, raffinata fino al virtuosismo, soprattutto nella metrica e nelle melodie dall'accentuato carattere modale, sa accogliere freschi toni popolari e non esclude l'amore tutto terreno per la fanciulla d'umile estrazione (Walther von der Vogelweide) come pure l'incontro carnale fra gli amanti. I maggiori rappresentanti di questa eccelsa fioritura lirica, che fu riscoperta soltanto nella seconda metà del Settecento (da Bodmer) e celebrata dal romanticismo, sono, oltre a Walther von der Vogelweide, Enrico di Veldeke, Enrico di Morungen, Federico di Hausen, Reinmar di Hagenau. Dopo il 1230 s'inizia il declino in una raffinatezza estetizzante da un lato, in toni prettamente popolari e parodistici (con Neidhart di Reuenthal, l'autore forse più rappresentativo sotto il profilo musicale, e Tannhäuser) dall'altro. Intorno al Trecento, al tramonto dell'età cortese, i poeti del Minnesang vengono raccolti in manoscritti giunti in parte fino a noi e dei quali diede le prime edizioni critiche K. Lachmann.

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