Mithra

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dio iranico corrispondente al vedicoMitra; entrambi risalgono a un dio indoiranico anteriore agli stanziamenti storici nell'Iran e nell'India delle popolazioni arie. Mithra è un dio sovrano, solare e come tale era onorato nella festa dell'estate avanzata. In forza della sua “solarità” è descritto come avente “diecimila occhi” e come colui “che non dorme e sempre veglia”: ha cioè i caratteri del sole, “l'occhio di Varuna”, che vigila attento sul mondo. Di qui la sua funzione di difensore della fede giurata, dei patti e dei contratti e di tutte quelle convenzioni che consentono di mantenere la pace nel convivere sociale. Mithra, il cui culto ci è attestato nell'Avestā antica e recente, è stato conservato dal mazdeismo (a differenza degli dei, daeva, rinnegati per l'affermazione del dio unico Ahura Mazdā), come uno yazata (“venerabile”), in funzione del sistema monarchico persiano. In tale funzione Mithra, associato alla dea Anahita, formava insieme a questa e ad Ahura Mazdā una specie di triade, come simbolo del potere dinastico. La triade, attestata nelle iscrizioni degli Achemenidi (a partire da Artaserse II: inizio del sec. IV a. C.), è in qualche modo conservata, dopo la caduta dell'impero persiano, dai Seleucidi sia pure mediante un'interpretazione greca dei singoli componenti. Ritorna in auge, nei suoi termini originari, col ricostituirsi di una monarchia nazionale (i Sassanidi) nel sec. III d. C., e perdura, insieme alla monarchia, fino alla conquista araba (sec. VII). È probabile, anche se non da tutti accettata, la spiegazione della triade nel senso di un “trifunzionalismo” comune all'organizzazione sociale dei popoli indeuropei; in tal senso, mentre Ahura Mazdā rappresenterebbe la funzione sacerdotale e Anahita la produzione dei beni economici, Mithra sarebbe il dio dei guerrieri.

St. Wikander, Ètudes sur les mystères de Mithra, Lund, 1950; M. J. Vermaseren, Corpus Inscriptionum et Monumentorum Religionis Mithriacae, 2 voll., L'Aia, 1956-60; idem, Mithra de geheimzinnige god, Amsterdam, 1959; L. A. Campbell, Mithraic Iconography and Ideology, Leida, 1968; R. Merkelbach, Mithra, Genova, 1989.

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