Montefalco

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comune in provincia di Perugia (48 km), 472 m s.m., 69,34 km², 5483 ab. (montefalchesi), patrono: santa Chiara di Montefalco (17 agosto).

Centro posto sulle balze che dominano le valli del Topino e del Clitunno. È forse l'antica Mons Faliscus distrutta durante le guerre civili del sec. I a. C. Ricordata con il nome di Corcurione, conquistò la libertà comunale nel sec. XII; nel 1249 fu distrutta dalle milizie di Federico II. Passata alla Chiesa, Giovanni XXII vi fece costruire una rocca e la elesse a sede del rettore del Ducato di Spoleto. Successivamente venne concessa in vicariato ai Trinci di Foligno, per tornare poi alla Chiesa. § Occupò un posto di rilievo nella storia della pittura umbra del Quattrocento: rimangono testimonianze di artisti come Niccolò di Liberatore, Tiberio d'Assisi, il Perugino e Benozzo Gozzoli. La chiesa di San Francesco (ora adibita a pinacoteca) contiene un Presepio del Perugino e le storie del santo negli affreschi di Gozzoli. Del Cinquecento sono la chiesa di Santa Illuminata e l'oratorio di Santa Maria di Piazza, decorati con affreschi di F. Melanzio. Le chiese di fondazione medievale di Santa Chiara, con affreschi di scuola umbra (1333), e di Santa Maria Maddalena sono state rimaneggiate nel Seicento e nel Settecento. L'architettura civile è ben rappresentata dai palazzi quattrocenteschi Pambuffetti e Senili; del Cinquecento è il palazzo Camilli. Sono del sec. XVI alcuni bei palazzi patrizi. In località Turrita è il venerato santuario della Madonna della Stella del sec. XIX (di G. Santini). § Capoluogo di un'area essenzialmente agricola, le colline sono ben coltivate a olivo e vigneti (che danno il rinomato vino sagrantino); vi si producono anche miele, salumi e formaggi grazie a numerose aziende di trasformazione. Notevole importanza hanno l'allevamento e il turismo.

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