Mòro, Aldo

uomo politico italiano (Maglie 1916-Roma 1978). Professore ordinario di diritto e di procedura penale all'Università di Roma, dal 1932 al 1942 fu presidente della FUCI e poi del Movimento Laureati Cattolici, e membro del Parlamento dalla Costituente (1946). Sottosegretario agli Esteri nel V ministero De Gasperi (1947-48) e ministro della Giustizia con Segni (1955-57), resse il dicastero della Pubblica Istruzione nei governi Zoli (1957-58) e Fanfani (1958-59). Nominato segretario della Democrazia Cristiana nel 1959 e riconfermato nel 1962, condusse una cauta politica di apertura ai socialisti, culminata (1963) nella prima costituzione di un centro-sinistra organico, e dal 1963 al 1968 presiedette per tre volte consecutive un governo con tale formula. Ministro degli Esteri nel II, III e V gabinetto Rumor, nel governo Colombo (1970-72) e nel primo governo Andreotti (1972), fu nuovamente eletto presidente del Consiglio nel novembre del 1974 e nel febbraio 1976. Nell'ottobre dello stesso anno fu eletto presidente del Consiglio nazionale della DC. Il 16 marzo 1978, dopo aver avuto parte essenziale nel portare il suo partito a formare un governo sostenuto dall'appoggio parlamentare del PCI e delle altre forze di sinistra, fu rapito in un sanguinoso agguato tesogli dalle Brigate Rosse che annientarono la sua scorta. Il 9 maggio 1978 i suoi rapitori lo uccisero abbandonandone il cadavere in una via di Roma.

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