Móstra internazionale d'arte cinematogràfica

"Per i premi ufficiali della Mostra di Venezia vedi tabelle al lemma del 13° volume e dell’Aggiornamento 1995." il più antico e, nonostante le sue vicissitudini, uno dei più rinomati festival cinematografici del mondo. Nacque nel 1932 a Venezia-Lido con la denominazione di Esposizione internazionale del film e come manifestazione della Biennale d'arte, senza concorso o premi. Nel 1935, un anno dopo la seconda edizione che si era tenuta regolarmente nel 1934, assunse la denominazione di Mostra internazionale d'arte cinematografica a periodicità annuale, con giuria e premiazione. A causa della guerra, le edizioni del 1940, 1941, 1942, che in seguito si considerarono come non avvenute, videro la partecipazione di pochi Paesi, con predominio di quelli dell'Asse. Nel 1946, dati gli accordi con Cannes, che aveva tenuto nella primavera dello stesso anno il suo primo festival, si organizzò a settembre una semplice rassegna transitoria. L'edizione del 1947, con proiezioni a Palazzo Ducale, fu una delle migliori: ormai si era stabilita la coesistenza con Cannes (d'altronde nel dopoguerra manifestazioni analoghe sarebbero fiorite dovunque) e vennero a Venezia l'URSS, già presente nel 1932 e nel 1934, e le nuove democrazie popolari tra cui la Cecoslovacchia che vinse il primo e il maggior numero di premi. Nel 1948 si tornò definitivamente alla sede del Lido e nel 1949 si vararono le mostre collaterali del film per ragazzi e del documentario e cortometraggio. Negli anni Cinquanta, in seguito a edizioni particolarmente scadenti dal punto di vista artistico, si radicalizzò la lotta tra formula commerciale e formula culturale: nel 1956 prevalse il criterio qualitativo a tal punto che la giuria, presieduta da J. Grierson, non assegnò il Leone d'oro, la cui attribuzione fu resa obbligatoria dall'anno seguente. Con la gestione Chiarini (1963-68) si privilegiarono gli autori di film in luogo delle nazioni partecipanti (industrie o Stati), ma nel 1968 la Mostra internazionale d'arte cinematografica, retta fra l'altro ancora (come del resto la Biennale) da uno statuto dell'epoca fascista, fu investita dalla contestazione. Nelle edizioni successive si rinunciò ai premi, ormai anacronistici, ma non si realizzarono quelle profonde riforme di struttura chieste da più parti e soprattutto dalle due associazioni nazionali di autori cinematografici, per cui queste ultime, in polemica con l'istituzione, organizzarono a Venezia-città, nel 1972 e 1973, le Giornate del cinema italiano, ponendo in crisi la mostra che nel 1973 nemmeno si svolse. Abolito finalmente il vecchio statuto, nel 1974 si procedette, sotto la presidenza di C. Ripa di Meana, a un rinnovamento dell'intera Biennale e la Mostra internazionale d'arte cinematografica offrì, nell'autunno dello stesso anno, un primo programma sperimentale, antifascista e decentrato. Nel 1979, con la direzione di C. Lizzani, il settore cinema (e spettacolo televisivo) della Biennale tornò a organizzare una Mostra internazionale del cinema. A cominciare dal 1980 furono restaurati i premi per diverse categorie. Negli anni Novanta, sotto le gestioni di Guglielmo Biraghi e di Gillo Pontecorvo, la rassegna ha riservato una crescente attenzione nei confronti di spettacolari opere hollywoodiane, una scelta che ha fatto aumentare così l'afflusso del pubblico, ma che ha creato qualche perplessità fra critici e operatori del settore. Sotto la direzione di A. Barbera, nel 2001, con la 58° Mostra internazionale d'arte cinematografica è stato introdotto un nuovo concorso: la sezione Cinema del Presente, rivolta a rappresentare il cinema contemporaneo nelle diverse tendenze e componenti, con opere e intenti d'innovazione e di originalità creativa. La nuova sezione, anch'essa competitiva e premiata con il Leone dell'anno, è stata quindi affiancata a quella più istituzionale dedicata al cinema d'autore. A partire dall'edizione 2002 è stato chiamato a curare la Mostra il tedesco Moritz de Hadeln (che per 22 anni ha guidato il Festival di Berlino), il primo direttore straniero della storia. Nasce la sezione Controcorrente, in cui concorrono film di particolare originalità. Dopo aver diretto il Festival di cinema di Locarno, nel 2004 è stato nominato direttore Marco Müller, che introduce la sezione Cinema Digitale. Nel 2009 è stata introdotta una nuova sezione intitolata Controcampo italiano. Nello stesso anno sono iniziati anche i lavori per la realizzazione del Nuovo Palazzo del Cinema, progetto che però è stato abbandonato. La presenza del cantiere ha reso necessario l’innalzamento di una tensostruttura denominata “Sala Perla 2”. Nel 2012 la direzione della Mostra è stata nuovamente assegnata ad Alberto Barbera. Da questa edizione il programma della Mostra è stato ridotto: la sezione Controcampo italiano è stata soppressa a soli tre anni dall’istituzione; la Sezione ufficiale è stata ridotta a sole tre sottosezioni (Concorso, Fuori Concorso e Orizzonti). Le sezioni autonome e parallele della Settimana internazionale della critica e le Giornate degli Autori sono state invece confermate. Nel 2013 è stata creata una nuova sala al Palazzo del Casinò, mentre nel 2014 è stata costruita la Sala darsena. Un nuovo rinnovamento è avvenuto nel 2016 con la realizzazione della Sala Giardino. Nel 2017 è stata inserita una sezione dedicata alla Realtà virtuale, con 18 opere in concorso. Nel 2018 la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha raggiunto la sua 75° edizione. Per l’occasione è stata allestita presso l’Hotel des Bains al Lido di Venezia l’esposizione Il Cinema in Mostra- Volti e immagini della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 1932-2018. Nel 2019, in occasione della 76° edizione della Mostra, è stata organizzata presso l’Hotel des Bains un’esposizione intitolata Ritratti [Opere uniche] che ha raccontato i protagonisti della Mostra del Cinema di Venezia dal 1996 al 2004 attraverso trecento Giant Polaroid.

 

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora