Nòve

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comune in provincia di Vicenza (27 km), 84 m s.m., 8,07 km², 4865 ab. (novesi), patrono: san Pietro Apostolo (29 giugno).

Centro posto nella pianura alla destra del fiume Brenta. Nel 1339 il paese fu assegnato dagli Scaligeri alla comunità di Marostica, di cui seguì poi le vicende. Il centro deve la sua fama alla manifattura ceramica, fondata nel 1728 da Giovanni Battista Antonibon, che diede una pregevole produzione di maioliche, porcellane e terraglie.§ Settecentesche sono la villa Machiavello Carlesso e la villa Remondini. La parrocchiale è una costruzione neoclassica iniziata nel 1804. Il Museo Civico della ceramica accoglie nell'ottocentesco palazzo De Fabris un'ampia documentazione storica della locale produzione di ceramiche artistiche, che conobbe un particolare momento di splendore nel Settecento. Le maioliche rococò costituiscono i pezzi meglio riusciti, per l'estrosa fantasia delle forme e la decorazione con vedute di paesaggi e soggetti floreali in bella cromia a gran fuoco. Gli esemplari in porcellana di pasta tenera si distinguono per l'uso di un tenero rosa trasparente, di un grigio tendente al verde e di fini dorature. I pezzi tipici della produzione di Nove sono le zuppiere con costolature, le caffettiere con manici a volute e il vasellame a trompe l'œil (a forma di conigli, pesci ecc.). § Alla tradizionale produzione artigianale è legato il fiorente comparto industriale della ceramica artistica, affiancata dalle attività manifatturiere nei settori metalmeccanico, alimentare, del mobile, della lavorazione dei materiali lapidei e dell'abbigliamento. L'agricoltura produce cereali e foraggi; pubblicatol'allevamento bovino.

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