Negràr

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comune in provincia di Verona (13 km), 190 m s.m., 40,39 km², 16.184 ab. (negraresi), patrono: san Martino (11 novembre).

Cittadina della bassa Valpolicella, alla destra dell'omonimo torrente. Abitata in età preistorica e romana, e ricordata in un documento del 1145, passò dal dominio scaligero e carrarese (sec. XIII-XIV) a quello veneziano (1405).§ La parrocchiale (1807) è affiancata da un campanile romanico recante un'iscrizione del 1166. Testimonianze dell'epoca medievale sono il campanile della chiesa di San Vito e le chiese di San Peretto e di Torbe. Nella parrocchiale di Arbizzano si trovano un fonte battesimale e un trittico, entrambi del sec. XIV; in quella di Prun un dipinto della fine del Cinquecento di P. Farinati. Tra le numerose ville del territorio si ricordano: la villa Bertoldi (sec. XV), ampliata nel sec. XVII, la villa Quintarelli (sec. XIV), la villa Mosconi e la villa Rizzardi (sec. XVIII-XIX), ad Arbizzano la villa Zamboni (sec. XVI) e a Prun la villa Salvaterra (sec. XVI).§ L'agricoltura produce ciliegie e uva da vino (vino DOC e in particolare recioto). L'industria è attiva nei settori metalmeccanico, conciario, alimentare, enologico, calzaturiero, della lavorazione del legno e dei materiali lapidei, dell'abbigliamento, delle telerie, degli elettrodomestici e dei materiali da costruzione.

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