Novèlle rusticane

raccolta di novelle di G. Verga, pubblicata nel 1883; dominate dal motivo della “roba”, preludono direttamente a Mastro don Gesualdo. Gli esiti artistici delle Rusticane sono tra i più alti di tutta la novellistica verghiana: basti ricordare l'identificazione allucinante del paesaggio con la roba e il disperato antagonismo Mazzarò-paesaggio nella Roba; il rigore con cui è analizzata la logica implacabile della fame in Pane nero; la profonda malinconia del paesaggio in Malaria; infine, in Libertà, lo sgomento con cui lo scrittore, superando i suoi stessi limiti classisti, si sofferma a descrivere la cocente disillusione dei contadini, per i quali “libertà” significava giustizia.

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