Olivares, Gaspar de Guzmán y Ribera, cónte-duca di-

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uomo politico spagnolo (Roma 1587-Toro 1645). Figlio di Enrique, che fu ambasciatore a Roma e viceré di Napoli, trascorse la giovinezza in Italia e studiò poi (1601-04) a Salamanca, dove si fece una buona cultura giuridica e umanistica. Entrò in politica nel 1615, come gentiluomo del principe ereditario (poi re Filippo IV), e manovrando con estrema abilità contro l'onnipotente ministro Lerma riuscì a eliminarlo (1618) e a eliminare anche il successore di lui, Uceda. Morto Filippo III nel 1621, Olivares divenne ministro dell'inetto Filippo IV, di cui si arrogò tutto il potere, e governò la Spagna (gran ciambellano e cancelliere delle Indie) per 23 anni. Dispotico, ambiziosissimo, ma assolutamente onesto tentò di stroncare la corruzione e il lusso sfrenato che imperavano in Spagna, il che ne fece una figura popolare. Ma il suo sforzo moralizzatore cadde, dopo qualche anno, nel vuoto. D'altra parte la sua politica del pugno di ferro provocò torbidi e secessioni, anche drammatiche, come in Biscaglia e in Catalogna (quest'ultima giunse a staccarsi dalla Spagna per unirsi alla Francia), mentre il Portogallo proclamò alfine la propria indipendenza (1640). Ma anche più fallimentare fu la politica estera; riprese la guerra con le Province Unite e buttò la Spagna nella terribile guerra dei Trent'anni, fino a quando i rovesci politico-militari del 1643 non indussero il sovrano a destituire e confinare l'Olivares, oggetto ormai dell'odio popolare. Il grande poeta Quevedo fu tra i suoi nemici più accaniti.

Bibliografia

A. Domínguez Ortiz, Política y Hacienda de Felipe IV, Madrid, 1960; idem, Crisis y decadencia de la Espana de los Austrias, Barcellona, 1969; H. J. Elliot, Il miraggio dell'impero. Olivares e la Spagna, Roma, 1991.

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