Ovòdda

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comune in provincia di Nuoro (50 km), 710 m s.m., 40,78 km², 1732 ab. (ovoddesi), patrono: san Giorgio (23 aprile).

Centro situato al margine meridionale della Barbagia Ollolai. Sorto in un territorio popolato fin da epoche remotissime, il borgo fece parte nel Medioevo della curatoria della Barbagia Ollolai, nel Giudicato d'Arborea (sec. XI-XV); alla sua caduta passò al Marchesato di Oristano che fu conquistato nel 1478 dagli Aragonesi. Dal 1604 fino all'abolizione dei feudi (1839) fu incluso nel Ducato di Mandas.§ La parrocchiale di San Giorgio, con campanile settecentesco, conserva una statua lignea del sec. XVII proveniente dall'antica chiesa campestre di San Pietro, che sorge nei dintorni. Sono numerosi nel territorio i reperti archeologici: le “tombe dei giganti”, le domus de janas e il villaggio nuragico di Oseli.§ L'economia si basa sul tradizionale allevamento ovino, favorito da estesi pascoli, cui si affiancano l'agricoltura, lo sfruttamento dei boschi, l'estrazione e la lavorazione del granito, e attività artigianali che producono formaggi e dolci tipici; è attiva una centrale elettrica sul lago artificiale di Gusana.§ Il Carnevale ovoddese prosegue il Mercoledì delle Ceneri con la condanna a morte e l'esecuzione di un fantoccio, accompagnato in corteo da persone col volto dipinto di nero con urla, suoni, canti, balli.

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