comune in provincia di Sassari (57 km), 92 m s.m., 80,11 km², 2488 ab. (perfughesi), patrono: Madonna degli Angeli (2 agosto).

Generalità

Centro dell'Anglona, posto al margine di un terrazzo vallivo presso la confluenza del rio Silanis nel rio Altana, affluente di sinistra del fiume Coghinas. È una delle zone della Sardegna in cui più numerose sono state rinvenute le tracce dell'epoca preistorica.

Storia

Sorto in un territorio che ha restituito reperti del Paleolitico inferiore, appartenne nel Medioevo alla curatoria dell'Anglona (sec. XI), compresa nel Giudicato di Torres. Nel 1255 passò ai Doria; nel sec. XIV fu conteso fra i Malaspina, i giudici d'Arborea e gli Aragonesi, che se ne impossessarono definitivamente all'inizio del sec. XV. Nel sec. XVIII, dopo la lunga dominazione spagnola, divenne feudo dei Pimentel, principi dell'Anglona, da cui passò ai Tellez-Giron che lo tennero fino all'abolizione dei feudi (1839).

Arte

Nell'abitato è stato rinvenuto (1923) un santuario risalente alla prima Età del Ferro: si tratta di un'area rettangolare con sedili ai lati, un altare per le offerte, una scaletta di otto gradini e un tempio a pozzo. Il paese è sede del Museo Archeologico e Paleobotanico che raccoglie alcuni fra i reperti più antichi rinvenuti in Sardegna, risalenti al Paleolitico inferiore. La parrocchiale cinquecentesca di Santa Maria degli Angeli custodisce un grande polittico d'incerta attribuzione (probabilmente del sec. XVI), considerato una delle più importanti espressioni del genere del retablo nell'isola.

Economia

L'allevamento (ovini, caprini e bovini) e l'agricoltura (cereali, ortaggi, uva da vino e frutta) costituiscono le principali risorse. È rilevante il turismo.

Dintorni

Nei dintorni sorge la chiesa gotico-aragonese di San Giorgio, costruita (sec. XV-XVI) in trachite rossa, con ampia facciata a capanna nella quale si apre un portale sovrastato da rosone; nell'interno, a una navata, era il polittico attualmente custodito nella parrocchiale. Nei pressi della chiesa sono i nuraghi Crabiles, a pianta complessa, e San Giorgio. Numerose altre testimonianze preistoriche costellano il territorio: fra queste la domus de janas dell'Ariete (dove è un bassorilievo che ricorda una testa d'ariete stilizzata), in località Concas, e un singolare edificio nuragico interpretato come fonte sacra, in località Niedda.

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