Padri e figli

(Otcy i deti). Romanzo dello scrittore russo I. S. Turgenev, pubblicato nel 1862. È imperniato sul contrasto fra vecchie e nuove generazioni nella situazione sociale che seguì negli anni Sessanta all'abolizione della servitù della gleba. Il giovane medico nichilista Evgenij Bazarov, ospite in casa dell'amico Arkadij Kirsanov, incontra in una città vicina la bella vedova Anna Odincova e se ne innamora senza successo. Tornato a casa, cerca di dimenticare la donna dedicandosi alla sua professione; operando però un malato di tisi si ferisce, non cauterizza per apatia la ferita e muore. Più per pietà che per amore, Anna gli è accanto nelle ore estreme. Il romanzo fu causa della rottura di Turgenev con la gioventù radicale e liberaleggiante che si vide negativamente rappresentata in Bazarov. Ciò non impedì alla critica di apprezzare i valori artistici dell'opera: la profondità dell'analisi psicologica dei personaggi, la finezza dei contrasti spirituali, la bellezza delle descrizioni della natura, la concisione delle caratterizzazioni di ambiente, la vivacità dei dialoghi, la purezza della lingua.

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