Palagonìa

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comune in provincia di Catania (47 km), 200 m s.m., 57,66 km², 16.568 ab. (palagonesi), patrono: santa Febronia (25 giugno).

Centro situato sui rilievi che a SW della piana di Catania si elevano verso i monti Iblei. Fu fondato probabilmente in epoca normanna, ma sul luogo dell'antica Palica, città dei Siculi presso il lago dei Palici (oggi laghetto di Naftia). Nel 1093 fu donato dal conte Ruggero alla cattedrale di Siracusa. Appartenne poi a varie famiglie di feudatari, fino ai Gravina (1407-1812, dal 1629 con il titolo di principi). Fu gravemente danneggiato dai terremoti del 1542 e del 1693. § La chiesa madre di San Pietro, ricostruita dopo il 1693, conserva pregevoli tele e uno scanno ligneo del sec. XVII, oltre alla statua settecentesca, ricoperta d'argento, della santa patrona. § L'agricoltura è specializzata nella coltivazione di agrumi (arance rosse), ma produce anche olive, uva e cereali; è praticato l'allevamento. Aziende di modeste dimensioni operano nei settori alimentare (lavorazione degli agrumi), vetrario, dei materiali da costruzione, dei metalli e del legno. § Nei dintorni sorge l'eremo di Santa Febronia, minuscola basilica rupestre dei sec. VI-VII, che conserva nella calotta dell'abside un affresco in stile bizantino, Cristo fra la Madonna e un Angelo, del sec. XIV. Non restano che rovine della basilica paleocristiana di San Giovanni (sec. VII).

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