Papandréou, Andréas

economista e uomo politico greco (Chio 1919-Atene 1996). Figlio di Gheórghios, soggiornò a lungo negli Stati Uniti dove fu professore all'Università di Berkeley. Fra il 1964 e il 1965 rientrò in Grecia e divenne viceministro del Coordinamento economico. Avversato dalla Destra, che manovrò per coinvolgerlo in un presunto complotto militare di sinistra (affare Aspida), dopo il colpo di Stato del 21 aprile 1967 fu arrestato e infine espulso. Come capo del PAK (Movimento di Liberazione Panellenico) partecipò alla Resistenza contro la giunta militare, sia pure su posizioni antiunitarie. Rientrato in Grecia dopo la caduta della dittatura (1974), trasformò il Movimento in partito politico di ispirazione socialista (PASOK). Nominato primo ministro nel 1981, fu confermato in seguito alla vittoria elettorale del 1985 ma, se nel primo mandato era riuscito a caratterizzarsi per il carattere innovativo della sua politica, nel secondo periodo Papandréou si trovò a fronteggiare una forte crisi economica. L'adozione di provvedimenti di austerità lo mise in contrasto con i sindacati, mentre la sua immagine finì per appannarsi soprattutto a causa di scandali finanziari che videro coinvolti alcuni suoi stretti collaboratori. Battuto alle consultazioni del 1989 e del 1990 dai conservatori di Nuova Democrazia, Papandréou tornò alla guida del governo nel 1993, quando il suo partito riconquistò la maggioranza assoluta in Parlamento. Nel gennaio 1996, gravemente ammalatosi, rassegnò le dimissioni da primo ministro, pur restando formalmente alla presidenza del PASOK; alla sua morte, nel giugno dello stesso anno, gli subentrò alla guida del partito il nuovo capo del governo Costas Simitis.

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