Paradisi artificiali, I-

(Les Paradis artificiels). Libro di critica di Charles Baudelaire, pubblicato nel 1861. È costituito da vari saggi, raccolti in tre parti (delle quali la terza è stata considerata anche appendice). La parte I (Le poème du haschisch) è un versatile saggio di tipo settecentesco sulla droga di origine orientale: in vari paragrafi dai titoli vivaci (“Le Goût de l'Infini”, “Qu'est-ce que le haschisch?”, “Le théâtre de Séraphin”, “L'Homme-Dieu” e “Morale”) viene illustrata la natura di un'ebbrezza d'origine misteriosa e di grande rilievo nella società romantica, in particolare fra gli artisti. Le notazioni dello scrittore sono sottili e vivaci, scritte in stile impeccabile. La parte II (Un mangeur d'opium) è un riassunto, corredato da notazioni e commenti singolari ed efficaci, di un'operetta di De Quincey, Confessioni di un mangiatore d'oppio inglese. La parte III (Du vin et du haschisch, comparés comme moyen de multiplication de l'individualité) è debole d'ispirazione e generica e approssimativa nella stesura.

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