Perissodàttili

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Zoologia

sm. pl. [sec. XIX; dal greco perissós, dispari+-dattilo]. Ordine (Perissodactyla) di Mammiferi Ungulati, comprendente i sottordini degli Ippomorfi (Equidi) e dei Ceratomorfi (Tapiridi e Rinocerotidi), con asse degli arti passante per il terzo dito, su cui grava il peso del corpo; in alcuni casi il terzo dito è l'unico conservato (Equidi), in altri (Tapiridi) l'arto anteriore possiede 4 dita. "Per gli esempi di arti posteriori di Perissodattili vedi il lemma del 15° volume." "Vedi disegni A, B, C e D vol. 17, pag. 76" Sono animali di grossa mole, di corporatura talora molto massiccia e pesante, con tegumento spesso (Rinocerotidi), con copertura di pelo modesta o molto ridotta, più raramente copiosa, ma uniforme, tranne per le criniere degli Equidi. Le estremità portano unghie a zoccolo e nei rinoceronti esistono speciali corna di natura diversa dagli altri Ungulati. Erbivori, hanno dentatura di tipo lofodonte (Tapiridi, Rinocerotidi) e selenodonte (Equidi). Lo stomaco ha struttura semplice e l'intestino ha una grande lunghezza; l'utero è bicorne e le mammelle, in un solo paio, sono inguinali. La gestazione è molto lunga e i parti di norma sono unipari, più di rado gemellari. La distribuzione geografica interessa l'Asia, l'Africa e l'America centrale e meridionale. In complesso esistono poche specie, molto spesso con popolazioni assai ridotte numericamente e in pericolo di estinzione.

Paleozoologia: origine ed evoluzione

I Perissodattili comparvero nell'Eocene, sviluppandosi poi durante il Terziario. Le specie primitive avevano taglia modesta, piedi con 4 dita anteriormente e 3 posteriormente, e dentatura completa e bunodonte, mentre successivamente si è avuta una progressiva trasformazione dei premolari in molari. A partire dall'Oligocene, epoca in cui apparve il Baluchitherium, alto ca. 6 m, nessuna forma, a eccezione del tapiro, presentava più di 3 dita su ciascun piede. In paleontologia i Perissodattili vengono suddivisi in due superfamiglie, Brontoterioidei o Titanoteri e Calicoteri (Chalicotherium), e in numerose famiglie, fra cui gli Equidi.

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