Pisógne

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comune in provincia di Brescia (45 km), 187 m s.m., 47,96 km², 7716 ab. (pisognesi), patrono: san Costanzo (12 maggio).

Centro posto sulla sponda nordorientale del lago d'Iseo, allo sbocco della Valcamonica. Già abitato in epoca romana, come attestano i ritrovamenti di armi, tombe e iscrizioni, fu in parte possesso di un monastero benedettino locale. In seguito fu feudo del vescovo di Brescia ed ebbe vicende comuni con la città, passando nei domini della Repubblica di Venezia dal 1428 al 1797.§ La quattrocentesca chiesa di Santa Maria della Neve, già appartenente a un convento agostiniano, ha nella facciata un portale in arenaria e conserva all'interno frammenti di affreschi (Scene della Passione di Cristo) eseguiti dal Romanino (1532-34) e altri attribuiti a Giovanni da Marone (Danza Macabra, 1486). La settecentesca parrocchiale dell'Assunta, a navata unica, conserva un organo Serassi (sec. XIX) e affreschi e tele di Sante Cattaneo.§ Il quadro economico è incentrato sull'industria, che opera prevalentemente nei settori siderurgico, meccanico, chimico, tessile, dell'abbigliamento, delle calzature e del legno. Una certa importanza ha il turismo di villeggiatura estiva.

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