Pitti, Palazzo-

grandioso palazzo fiorentino costruito nel 1458 su progetto del Brunelleschi per Luca Pitti e nel 1549 acquistato dai Medici, che lo elessero a loro dimora e lo ampliarono in varie riprese, sempre seguendo le forme architettoniche del primitivo nucleo brunelleschiano. Nel 1560 B. Ammannati realizzò il bellissimo cortile interno da cui si accede al famoso giardino di Boboli. Tra il 1620 e il 1640 la facciata fu ingrandita fino a raggiungere le attuali imponenti dimensioni; altri ampliamenti e modifiche furono poi condotti dai Lorena nei sec. XVIII e XIX (i due rondò e l'ala della meridiana di P. Poccianti Il palazzo, caratterizzato dal poderoso bugnato rustico del paramento, fu residenza, oltre che dei Medici, dei granduchi di Toscana e poi di Vittorio Emanuele II. Passato allo Stato nel 1919, è attualmente sede della Galleria Palatina o Pitti, del Museo degli Argenti (splendida raccolta di oggetti in metalli preziosi, cristalli, avori, pietre dure; di grande interesse soprattutto i cammei e le pietre incise della collezione medicea) e della Galleria d'Arte Moderna, che presenta fra l'altro un ampio e significativo panorama della pittura toscana dell'Otto-Novecento. La Galleria Palatina o Pitti ebbe la sua prima sistemazione sotto Ferdinando II, che a iniziare dal 1670 fece collocare una selezione dei dipinti delle famose collezioni medicee in cinque sale appositamente affrescate da Pietro da Cortona. Accresciutesi via via le raccolte, alla Galleria venne in seguito dedicato maggior spazio e quando nel 1828 fu aperta al pubblico comprendeva ormai un complesso di venti sale. Concepita dai Medici secondo la tradizione delle quadrerie principesche, la raccolta serba ancora tale carattere e, in parte, l'originaria disposizione: i dipinti, riccamente incorniciati, coprono l'intera superficie delle pareti delle sale sfarzosamente decorate e ornate di statue e mobilio prezioso. La Galleria di Palazzo Pitti presenta un imponente complesso di dipinti italiani dei sec. XVI e XVII, con importantissime opere di Raffaello (La velata, La gravida, Madonna della Seggiola, Madonna del Granduca, Ritratto di Agnolo Doni, Ritratto di Maddalena Doni), Tiziano (Ritratto di Pietro Aretino, La Maddalena, Il concerto, La Bella, Ritratto d'uomo), Tintoretto, Sebastiano del Piombo (Il martirio di Sant'Agata), Andrea del Sarto (La Sacra Famiglia, Assunzione, Deposizione), Caravaggio (Amore addormentato), Sodoma (S. Sebastiano) e inoltre opere manieriste (di Rosso Fiorentino, del Pontormo, del Bronzino), del Seicento emiliano (Annibale Carracci, G. Reni, Guercino), del Cigoli, dell'Empoli, di C. Dolci, ecc. Numerose anche le opere fiamminghe e olandesi, tra cui un nucleo di pitture di Rubens (I quattro filosofi, Le conseguenze della guerra, Ritorno di contadini dai campi) e dipinti di Van Dyck (Ritratto del cardinale Bentivoglio), F. Pourbus, J. Sustermans, W. van Aelst (Natura morta con frutta), C. van Poelenburg.

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