Pordenóne (provincia)

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ex provincia del Friuli-Venezia Giulia, 2276 km², 312.062 ab. (stima 2017), 137,14 ab./km², capoluogo: Pordenone. Comuni: 50. Sigla: PN. Soppressa come ente locale il 30 settembre 2017, e sostituita da 5 Unnioni Territoriali Intercomunali (UTI delle valli e delle Dolomiti friulane, UTI Livenza-Consiglia-Cavallo, UTI del Noncello, UTI sile e Meduna, UTI del Tagliamento), è tuttora esistente come circoscrizione delle amministrazioni statali sul territorio. 

Generalità

La più giovane delle province del Friuli-Venezia Giulia (è stata istituita nel 1968 staccandola da quella di Udine), che confina con le province di Udine, Venezia, Treviso e Belluno, è storicamente l'area della regione che più guarda al Veneto, e che al Veneto è più legata culturalmente (nella parte occidentale della provincia non si parla friulano, ma veneto).

Territorio

Stretto tra i fiumi Livenza e Tagliamento, il territorio è costituito a N dal versante meridionale delle Prealpi Carniche, piuttosto ripido, inciso con profonde gole dalle valli dei corsi d'acqua diretti a sud; solo in qualche punto le Prealpi sono orlate da una stretta fascia di rilievi collinari marnoso-arenacei, mentre in altri precipitano direttamente sulla pianura con pendii scoscesi. La parte pianeggiante della provincia è divisa dalla fascia delle risorgive in alta pianura, attraversata dagli amplissimi alvei ghiaiosi del Meduna e del Cellina, e bassa pianura, fertile e ricca d'acque. Il clima è semicontinentale: in pianura le estati sono calde e afose e gli inverni freddi e spesso nebbiosi, mentre la fascia pedemontana e l'area prealpina sono caratterizzate da estati fresche. Le precipitazioni aumentano sensibilmente dal piano al monte (i periodi più piovosi sono autunno e primavera), ma i fiumi (oltre al Tagliamento e alla Livenza merita ricordare il Meduna, che convoglia le acque del Cellina) sono spesso asciutti nell'alta pianura e vengono rimpinguati solo dalle acque di risorgiva. Nell'angolo NW del territorio provinciale, con un'estensione anche nella confinante provincia di Udine, si trova il Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane che si segnala per la scarsissima presenza dell'uomo a livello sia di viabilità sia di insediamenti: un ambiente di terre selvagge, costituito da estese vallate che si insinuano fra vette e torrioni dolomitici e che sono ricchissimi di biodiversità e specie floreali rare come la Pianella della Madonna (Cypripedium calceolus). La popolazione è notevolmente aumentata, soprattutto nella fascia pianeggiante, dagli anni Cinquanta del sec. XX grazie al decollo industriale: nel ventennio 1955-75 Pordenone ha raddoppiato i residenti e sono cresciuti numerosi altri centri, come Sacile, Cordenons, Porcia, San Vito al Tagliamento, Azzano Decimo e Spilimbergo.

Economia

Le ampie distese pianeggianti sono oggi sfruttate, per quanto riguarda l'agricoltura, per la produzione di cereali e la coltivazione della vite, mentre le zone montane danno foraggi utili all'allevamento. Ma è il secondario il comparto forte della provincia, sede di grandi stabilimenti di elettrodomestici (di cui l'area di Pordenone è uno dei massimi produttori italiani), industrie tessili, fabbriche di coltelli (che costituiscono il relativo distretto industriale a Maniago), centri di lavorazione del legno e di produzione di mobili (area della Livenza). Priva di sbocchi al mare, la provincia di Pordenone è meno importante turisticamente delle altre province friulane, limitandosi a un discreto movimento nel comprensorio sciistico di Piancavallo.

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