Prud'hon, Pierre-Paul

pittore francese (Cluny 1758-Parigi 1823). Se l'educazione accademica, avviata a Digione e completata a Parigi e a Roma (1785-89), indirizzò il gusto dell'artista verso il classicismo cinquecentesco (come dimostrano i numerosi schizzi da Raffaello, Leonardo, Correggio del periodo italiano), sollecitando una sostanziale adesione al neoclassicismo, le opere della maturità ne rivelano piuttosto la sensibilità lirica e drammatica. Dai primi ritratti d'austera sobrietà (Madame Anthony con i figli, 1794; Lione, Musée des Beaux-Arts), alla decorazione dell'Hôtel de Lanois a Parigi (1796) con soggetti allegorici in stile pompeiano, fino alle successive tele moraleggianti e mitologiche (La Giustizia e la Vendetta divina che puniscono il Crimine; Ratto di Psiche, entrambe a Parigi, Louvre) viene definendosi quella originalissima impostazione cromatica basata su toni freddi e forti contrasti chiaroscurali che conferisce alle sue composizioni, sostanzialmente aderenti a un'estetica neoclassica, un tono di angosciosa irrealtà che preannuncia certa pittura ottocentesca. Dal 1810 maestro di pittura e consigliere artistico dell'imperatrice Maria Luisa, si affermò come figura tra le più significative dell'ambiente artistico ufficiale, intensificando in particolare l'attività di ritrattista proseguita con successo anche dopo la Restaurazione (Madame Jarre, 1822, Parigi, Louvre).

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