Ròdi (città)

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(Ródos). Capoluogo del nomós del Dodecaneso (Grecia), 53.709 ab. (2001).

Antica città situata all'estremità nordorientale dell'isola omonima. La parte più antica di Rodi va sotto il nome di Città Murata, ed è stata dichiarata, nel 1988, Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO per la bellezza e la varietà delle testimonianze architettoniche che la caratterizzano. È un attivo porto commerciale e turistico, centro amministrativo e polo industriale. Osservatorio meteorologico. Aeroporto. § La città di Rodi , fondata nel 408 a. C. con impianto urbanistico rigorosamente ortogonale, era sistemata su terrazze digradanti verso il mare e i due porti, con effetto scenografico. I più importanti resti monumentali si trovano sull'acropoli, come le fondazioni del tempio dorico di Zeus e Atena, il santuario di Apollo Pizio con un tempio dorico esastilo e un tempio minore corinzio. Più in basso sono i resti dello stadio, del ginnasio e di un odeon. Rodi conserva anche notevolissimi monumenti dei sec. XIV-XVI. Le mura, uno dei massimi esempi di architettura militare quattro-cinquecentesca, furono innalzate sotto la direzione di architetti e ingegneri italiani, in particolare M. Conti, B. Della Scala, M. Gioeno e G. Tadini di Martinengo. All'interno si trovano numerose costruzioni della fine del sec. XV, quali l'Ospedale dei Cavalieri, gli Alberghi di Francia, di Provenza, ecc., il palazzo della Castellania e varie case della via dei Cavalieri. Lo stile di questi edifici, profondamente composito, unisce elementi tardogotici francesi e iberici con motivi rinascimentali e derivazioni bizantine. Numerose le testimonianze della dominazione ottomana; tra le più antiche le moschee di Ibrahim Pascià del 1530, di Regep Pascià del 1587, i bagni del 1523 e del 1566. Notevoli anche il complesso di Murat Reis del 1622 e la Moschea di Sultan Mustafa del 1763. Durante il breve periodo della dominazione italiana furono realizzati notevoli restauri e ripristini (ricostruzione del palazzo del Gran Maestro, ecc.). A Rodi era presente fin dal 1500 una vivace comunità ebraica sefardita, che i nazisti durante la seconda guerra mondiale sterminarono pressoché integralmente. Un piccolo Museo ebraico, nella sinagoga Kahal Shalom, testimonia del ricco passato culturale della comunità.

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