Radnóti, Miklós

poeta ungherese (Budapest 1909-Abda 1944). Figura tragica, rimase orfano di madre alla nascita e del padre all'età di 17 anni. La solitudine dell'uomo nelle grandi città, un amore panteistico per la natura e una spiccata sensibilità per i problemi sociali caratterizzano le sue liriche, le ultime delle quali furono ritrovate, insieme al suo corpo, nella fossa comune di Abda che raccoglieva le vittime delle persecuzioni razziali dei nazisti. Tutte le sue poesie e traduzioni letterarie (tra le quali le poesie di Apollinaire e l'Ifigenia in Aulide di Euripide) furono pubblicate nel 1954 e nel 1963. Erano stati precedentemente pubblicati i volumi: Saluto pagano (1930), Canti di pastori nuovi (1931), Il vento convalescente (1933), Luna nuova (1935), Va pure in giro, condannato a morte (1936), Strada scoscesa (1938), La schiuma del cielo (postumo, 1946).

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